Evasione da Rebibbia: arrestato anche il secondo detenuto
CronacaSergio Di Palo, 35 anni, si nascondeva con un falso nome nell'ospedale di San Benedetto del Tronto. Era ricoverato in seguito a una frattura alla gamba riportata durante la fuga
E' stato catturato Sergio Di Palo, 35 anni, il detenuto che insieme a Giampiero Cattini, era evaso il 12 febbraio scorso dal carcere di Rebibbia. Gli agenti della Squadra mobile di Roma, in collaborazione con i colleghi di Ascoli Piceno, del Commissariato di San Benedetto del Tronto e della Scientifica, hanno rintracciato ed arrestato l'uomo, detenuto per spaccio di stupefacenti, nell'ospedale di San Benedetto del Tronto, dove era ricoverato dopo un intervento chirurgico a una gamba.
La notte della fuga, infatti, Di Palo si era ferito gravemente ad una gamba: utilizzando un nome falso si è fatto medicare presso l'Ospedale San Filippo Neri, dove dopo poco è stato prelevato da alcuni complici che gli hanno fornito un documento falso e lo hanno accompagnato all'ospedale di San Benedetto del Tronto, dove è stato ricoverato e operato.
Di Palo era evaso calandosi dal muro di cinta del carcere romano insieme con Giampiero Cattini, individuato ed arrestato il giorno successivo nel quartiere romano di San Basilio, a casa dei genitori. Entrambi i detenuti avrebbero dovuto scontare la pena in carcere fino al 2018 e si erano dati alla fuga calandosi da un muro di cinta con delle lenzuola annodate e lasciando un biglietto di scuse.
La notte della fuga, infatti, Di Palo si era ferito gravemente ad una gamba: utilizzando un nome falso si è fatto medicare presso l'Ospedale San Filippo Neri, dove dopo poco è stato prelevato da alcuni complici che gli hanno fornito un documento falso e lo hanno accompagnato all'ospedale di San Benedetto del Tronto, dove è stato ricoverato e operato.
Di Palo era evaso calandosi dal muro di cinta del carcere romano insieme con Giampiero Cattini, individuato ed arrestato il giorno successivo nel quartiere romano di San Basilio, a casa dei genitori. Entrambi i detenuti avrebbero dovuto scontare la pena in carcere fino al 2018 e si erano dati alla fuga calandosi da un muro di cinta con delle lenzuola annodate e lasciando un biglietto di scuse.