Facevano arrivare in Italia dall'Africa giovani donne e, dopo averle ridotte in schiavitù, le costringevano a prostituirsi. 34 gli arresti, nell'ambito della mafia nigeriana eseguiti nel blitz del Ros e del Comando provinciale dei carabinieri di Roma. Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di droga, aggravati dalla transnazionalità del reato, riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio e altri reati.
"Le vittime – racconta a Sky TG24 il comandante dei Ros Mario Parente - contraevano un debito di 70mila euro per raggiungere il nostro Paese da restituire con la attività di prostituzione, una volta qui arrivate qui venivamo ridotte in schiavitù e sottoposte a varie forme di coercizione fisica e psicologica". "Grazie alla cooperazione internazionale instaurata con le autorità della repubblica togolese - continua Parente - è stato possibile ricostruire l'intera filiera della tratta di giovani donne africane, introdotte nel nostro Paese per lo sfruttamento sessuale".
cronaca
Giovani africane costrette a prostituirsi, 34 arresti
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Tra i reati contestati associazione mafiosa finalizzata al traffico di droga, riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio