Cie Roma, un migrante a Sky TG24: "La protesta continua"

Cronaca

Nonostante un messaggio per il Papa e una tregua per rispetto del Natale, il 26 dicembre una quarantina di ospiti, circa la metà, ha rifiutato il pranzo. In due restano con le bocche cucite. Khalid Chaouk (Pd): "Domani in visita a Ponte Galeria"

Non si spegne del tutto la protesta degli immigrati rinchiusi nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma. Nonostante un messaggio per il Papa affidato il 25 dicembre al cappellano del centro, don Emanuele Giannone, e una tregua per rispetto del Natale, oggi una quarantina di ospiti, circa la metà, ha rifiutato il pranzo. Riprende e prosegue quindi lo sciopero della fame iniziato alcuni giorni fa per chiedere tempi certi e non troppo lunghi di permanenza nel Cie e condizioni di vita migliori. Mentre restano ancora due immigrati con le labbra cucite, un tunisino che si presenta come un imam, Mohammed Rmida, 32 anni, e un marocchino. La conferma della situazione arriva ai microfoni di Sky TG24 da uno dei migranti (ascolta la sua voce nel video in alto). Secondo l'ufficio del Garante dei detenuti del Lazio, Rmida si atteggia a leader religioso estremista, ma ha precedenti per traffico di droga. E' stato trasferito da un carcere all'altro della regione e sempre per motivi disciplinari.

La lettera al Papa -
I reclusi di Ponte Galeria - 54 uomini e 27 donne - hanno affidato con una lettera al Papa le loro speranze e rivendicazioni attraverso don Giannone, che e' anche direttore della Caritas di Ladispoli (Roma). Papa Francesco ieri nel messaggio di Natale Urbi et Orbi ha invocato "speranza e conforto ai profughi e ai rifugiati". E ancora "accoglienza" per "i migranti" in cerca di dignità, chiedendo che "tragedie come quelle di quest'anno, con i numerosi morti a Lampedusa, non accadano mai più!". "Parole grandi" dal pontefice, secondo don Giannone, che ieri nel Cie ha officiato la messa e "portato la mia piena solidarietà per un'iniziativa pacifica - ha raccontato -. Anche proteste come questa sono la strada per capire l'assurdità di certe leggi sull'immigrazione".

I deputati di Sel torneranno a visitare la struttura -
Gli immigrati che protestano vogliono risposte e temono di essere dimenticati, nonostante le apparenti aperture delle istituzioni e lo svuotamento del Cie di Lampedusa. Il 27 dicembre al centro di Ponte Galeria torneranno alcuni deputati di Sel, che dopo averlo visitato ieri hanno scritto una lettera a Giorgio Napolitano. Chiedono al presidente un "intervento umanitario" per chiudere subito i centri. Nella lettera anche il caso della ragazza tunisina reclusa a Ponte Galeria che avrebbe tentato il suicidio per non essere rimpatriata con il marito nel suo Paese, dove i parenti - integralisti - l'avrebbero torturata a causa del matrimonio con un uomo sgradito. Intanto il deputato Pd Khalid Chaouki, che nei giorni scorsi si è rinchiuso per protesta nel centro di Lampedusa, ha annunciato su Twitter che il 27 dicembre sarà in visita al Cie di Roma.

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