Dopo le immagini choc sui trattamenti antiscabbia, la Legacoop Sicilia dà indicazione alla cooperativa che gestisce il centro di accoglienza di rinnovare i vertici. Il commissario Malmström annuncia l'avvio di una possibile procedura di infrazione
Le immagini del trattamento nel centro di detenzione di Lampedusa sono "spaventose e inaccettabili" e l'Unione Europea "ha già cominciato un'indagine". A dirlo è la commissaria europea Cecilia Malmström annunciando che "non esiteremo ad aprire una procedura di infrazione per assicurarsi che gli standard europei siano rispettati". Il commissario Ue ha spiegato che "abbiamo già iniziato le indagini sulle condizioni deplorevoli in molti centri di detenzione italiani, tra cui Lampedusa". Malmstrom ha infine avvertito che "la nostra assistenza e sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori può essere proseguita solo se il Paese garantisce umana e condizioni di accoglienza dignitose per i migranti, richiedenti asilo e rifugiati".
Lorenzin: "Rispristinare diginità" - Sul tema è intervenuta anche Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, secondo cui "le procedure non prevedono persone nude in un capannone e irrorate con un disinfettante". "Ero in Consiglio dei Ministri e ho visto le immagini con Alfano che è balzato sulla sedia e si è attivato per capire chi fosse il responsabile. Non c'è solo la sicurezza ma anche la dignità da rispettare. I controlli vengono fatti dagli ispettori, interverrà il Ministero degli Interni". Il contratto con la cooperativa che gestisce il Centro di Lampedusa andrebbe revocato? "Non posso entrare in queste valutazioni - risponde il Ministro - ma abbiamo chiesto chiarezza, avremo a breve un resoconto. Vorrei spiegazioni e il ripristino dei diritti e della dignità".
Responsabile centro: "Immagini vanno contestualizzate" - Si difende invece per quanto successo a Lampedusa Cono Galipò, amministratore delegato della cooperativa 'Lampedusa Accoglienza' che gestisce il centro di accoglienza. "Il trattamento che noi stavamo facendo, previsto da un protocollo, stava durando da un'ora e mezza e a un certo punto alcuni immigrati si sono spazientiti, si sono spogliati e hanno chiaramente inscenato quanto si vede" ha spiegato Galipò a Radio Città Futura. "Il tutto va contestualizzato - ha spiegato il responsabile del Centro -. Abbiamo avuto tre sbarchi in cui il sospetto di scabbia era molto alto e normalmente quando i casi sono pochi i trattamenti si fanno in infermeria, ma quando sono 104 ci vogliono dei locali disponibili". Il rammarico di Galipò è di "non aver bloccato l'iter e l'operazione quando i due immigrati si sono innervositi. Certo, non siamo d'accordo su quelle condizioni, ma ribadisco che tutto va rapportato al momento".
Rimossi i dirigenti del centro - Intanto però Legacoop Sicilia ha dato indicazione ai soci di 'Lampedusa Accoglienza', la coop che gestisce il centro per migranti, "di rimuovere e rinnovare il management attuale e di avviare immediatamente una migliore organizzazione con altre professionalità". Inoltre, la presidenza di Legacoop Sicilia ha promosso l'istituzione di una commissione d'indagine conoscitiva, affidandone la responsabilitàa LegacoopSociali, per verificare quanto accaduto nel centro di accoglienza.
Aperta un'inchiesta - La Procura di Agrigento ha chiesto di acquisire il filmato e ha aperto un'inchiesta che attualmente non vede indagati ipotizzando i reati di violenza privata e maltrattamenti nei confronti di persone sottoposte a cura e custodia. Tutto questo in coincidenza con la Giornata mondiale dei diritti dei migranti e dei profughi.
Lorenzin: "Rispristinare diginità" - Sul tema è intervenuta anche Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, secondo cui "le procedure non prevedono persone nude in un capannone e irrorate con un disinfettante". "Ero in Consiglio dei Ministri e ho visto le immagini con Alfano che è balzato sulla sedia e si è attivato per capire chi fosse il responsabile. Non c'è solo la sicurezza ma anche la dignità da rispettare. I controlli vengono fatti dagli ispettori, interverrà il Ministero degli Interni". Il contratto con la cooperativa che gestisce il Centro di Lampedusa andrebbe revocato? "Non posso entrare in queste valutazioni - risponde il Ministro - ma abbiamo chiesto chiarezza, avremo a breve un resoconto. Vorrei spiegazioni e il ripristino dei diritti e della dignità".
Responsabile centro: "Immagini vanno contestualizzate" - Si difende invece per quanto successo a Lampedusa Cono Galipò, amministratore delegato della cooperativa 'Lampedusa Accoglienza' che gestisce il centro di accoglienza. "Il trattamento che noi stavamo facendo, previsto da un protocollo, stava durando da un'ora e mezza e a un certo punto alcuni immigrati si sono spazientiti, si sono spogliati e hanno chiaramente inscenato quanto si vede" ha spiegato Galipò a Radio Città Futura. "Il tutto va contestualizzato - ha spiegato il responsabile del Centro -. Abbiamo avuto tre sbarchi in cui il sospetto di scabbia era molto alto e normalmente quando i casi sono pochi i trattamenti si fanno in infermeria, ma quando sono 104 ci vogliono dei locali disponibili". Il rammarico di Galipò è di "non aver bloccato l'iter e l'operazione quando i due immigrati si sono innervositi. Certo, non siamo d'accordo su quelle condizioni, ma ribadisco che tutto va rapportato al momento".
Rimossi i dirigenti del centro - Intanto però Legacoop Sicilia ha dato indicazione ai soci di 'Lampedusa Accoglienza', la coop che gestisce il centro per migranti, "di rimuovere e rinnovare il management attuale e di avviare immediatamente una migliore organizzazione con altre professionalità". Inoltre, la presidenza di Legacoop Sicilia ha promosso l'istituzione di una commissione d'indagine conoscitiva, affidandone la responsabilitàa LegacoopSociali, per verificare quanto accaduto nel centro di accoglienza.
Aperta un'inchiesta - La Procura di Agrigento ha chiesto di acquisire il filmato e ha aperto un'inchiesta che attualmente non vede indagati ipotizzando i reati di violenza privata e maltrattamenti nei confronti di persone sottoposte a cura e custodia. Tutto questo in coincidenza con la Giornata mondiale dei diritti dei migranti e dei profughi.