Il provvedimento è scattato nei confronti di Luigi De Fanis, del Pdl. Ai domiciliari la sua segreteria. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato per l'erogazione dei contributi regionali. Emessi anche due obblighi di dimora
L'assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, Pdl, è stato arrestato per concussione. Il provvedimento è stato richiesto dal sostituto procuratore di Pescara, Giuseppe Bellelli. Assieme a De Fanis, della giunta di centrodestra, è stata messa ai domiciliari la sua segretaria, Lucia Zingariello.
I reati contestati - Oltre ai due provvedimenti di restrizione, firmati dal Gip Mariacarla Sacco, ci sono anche due obblighi di dimora per una funzionaria della Regione e per il presidente di una Onlus. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato per l'erogazione dei contributi regionali per l'organizzazione degli eventi celebrativi dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele D'Annunzio. L'importo dei fondi regionali sarebbe stato di circa 40 mila euro e la richiesta di mazzetta, a quanto si è appreso da fonti giudiziarie riportate dall'Ansa, sarebbe stata del 10%.
Il governatore: "Accuse gravi, vedremo il da farsi" - "La notizia degli arresti e le accuse formulate sono molto gravi. Nelle prossime ore credo ne sapremo di più e valuteremo il da farsi", ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. "Non ho al momento ulteriori elementi. Spero che gli accusati siano in grado di chiarire la loro estraneità", ha concluso.
I reati contestati - Oltre ai due provvedimenti di restrizione, firmati dal Gip Mariacarla Sacco, ci sono anche due obblighi di dimora per una funzionaria della Regione e per il presidente di una Onlus. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato per l'erogazione dei contributi regionali per l'organizzazione degli eventi celebrativi dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele D'Annunzio. L'importo dei fondi regionali sarebbe stato di circa 40 mila euro e la richiesta di mazzetta, a quanto si è appreso da fonti giudiziarie riportate dall'Ansa, sarebbe stata del 10%.
Il governatore: "Accuse gravi, vedremo il da farsi" - "La notizia degli arresti e le accuse formulate sono molto gravi. Nelle prossime ore credo ne sapremo di più e valuteremo il da farsi", ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. "Non ho al momento ulteriori elementi. Spero che gli accusati siano in grado di chiarire la loro estraneità", ha concluso.