Processo ciclo rifiuti in Campania, assolto Bassolino

Cronaca

I giudici dalla V sezione del Tribunale di Napoli hanno emesso la sentenza sulle presunte irregolarità commesse tra il 2000 e il 2005. I legali dell'ex governatore della Regione: "La sentenza ripaga di un calvario di sofferenza"

Tutti assolti con formula piena i 28 imputati. Questa la sentenza del processo per i presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania in cui era imputato, tra gli altri, l'ex presidente della Regione Campania ed ex commissario straordinario all'emergenza rifiuti Antonio Bassolino.

Le accuse: frode, truffa e falso - Il processo si è svolto davanti alla quinta sezione del Tribunale, collegio C (presidente Maria Adele Scaramella, giudici Antonia Napolitano Tafuri e Giuseppe Sassone). 28 gli imputati ai quali venivano contestati a vario titolo i reati di frode in pubbliche forniture, truffa e falso; numerosi i capi di imputazione già prescritti, dal momento che i fatti contestati risalivano al periodo tra il 2000 e il 2005.

Il pm aveva chiesto il proscioglimento per prescrizione - Per Bassolino (accusato in particolare di non avere rescisso il contratto con le società aggiudicatarie degli appalti per la gestione dei rifiuti) il pm Paolo Sirleo, al termine di una requisitoria durata 20 ore, aveva chiesto la prescrizione per tutti i reati anche se aveva sottolineato di ritenere "che abbia concorso nella perpetrazione degli stessi". Questa decisione "che dimostra la verità dei fatti, ripaga Bassolino di un calvario di sofferenza" hanno commentato i legali dell'ex governatore della Campania.
Assolti anche Pierluigi Romiti, ex manager del gruppo Impregilo, Armando Cattaneo, ex ad di Fibe, società del gruppo Impregilo, Angelo Pelliccia, ex direttore generale di Fibe, e Raffaele Vanoli, ex su commissario all'emergenza rifiuti, per i quali il pm aveva chiesto la condanna.

Per Impregilo era stata chiesta la condanna al pagamento di 750.000 euro e a due anni di interdizione dallo stipulare contratti con la pubblica amministrazione. Il tribunale ha disposto anche il dissequestro dei siti e la loro restituzione alle Province.

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