Il tema delle mani della criminalità organizzata sugli appalti pubblici torna alla ribalta, anche in vista di Expo 2015. Ma il vero pericolo sono i piccoli subappalti che maggiormente sfuggono ai controlli
Un comune lombardo (quello di Sedriano) sciolto per mafia, un cantiere chiuso a Milano per infiltrazione mafiosa. Il tema delle mani della criminalità organizzata sugli appalti pubblici torna prepotentemente alla ribalta in Lombardia, anche in vista di Expo 2015. Ma il vero pericolo sono la prateria di piccoli subappalti che maggiormente sfuggono ai controlli. "La richiesta di informazioni sull’infiltrazione mafiosa - spiega infatti l'assessore ai lavori pubblici Carmela Rozza a SkyTG24 - non è prevista per i subappalti sotto i 150mila euro. Quindi teoricamente anche un’informazione in questo senso non è causa di recesso di contratto".
L'ultimo caso a destare allarme (e in cui l'informativa antimafia della prefettura è stata determinante) è il cantiere del Consorzio Stabile Aedars S.c.a.r.l. per gli insediamenti di edilizia sociale di Via Cogne, nel quartiere di Quarto Oggiaro. In questo caso, il contratto è stato annullato dopo che sono state accertate infiltrazioni mafiose.
L'ultimo caso a destare allarme (e in cui l'informativa antimafia della prefettura è stata determinante) è il cantiere del Consorzio Stabile Aedars S.c.a.r.l. per gli insediamenti di edilizia sociale di Via Cogne, nel quartiere di Quarto Oggiaro. In questo caso, il contratto è stato annullato dopo che sono state accertate infiltrazioni mafiose.