Maltempo, vittime e dispersi nel Tarantino

Cronaca
I danni causati dal nubifragio a Ginosa (Trapani)
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Marito e moglie morti annegati a causa del nubifragio in Puglia. Un'altra donna era stata travolta nella sua auto. Ancora disperso un uomo. Coldiretti: in Italia, danni per oltre un miliardo di euro

Il maltempo nel Tarantino ha ucciso tre giovani sui trent'anni. Un quarto, un 32enne della provincia di Matera, è ancora disperso. "Qualche ora fa", secondo quanto riporta l'Adnkronos, "si pensava di aver individuato il corpo del giovane ma si è trattato di un falso allarme". E intanto Coldiretti ha denunciato danni per oltre un miliardo di euro nelle campagne italiane a causa dei nubifragi.

Tre  morti e una persona scomparsa - È di tre morti e un disperso il bilancio provvisorio del maltempo che si è abbattuto sul versante occidentale della provincia di Taranto causando gravi danni e l'esondazione dei fiumi Bradano e Lato. La mattina del 9 ottobre il proprietario di un podere ha trovato il corpo della 27enne Chiara Moramarco sepolto dal fango. Recuperato poi anche quello del marito 32enne della donna, Giuseppe Bari. Ancora nessuna notizia invece dell'altro disperso, Pino Bianculli, un infermiere 32enne di Montescaglioso (Matera). La prima vittima accertata dell'ultima ondata di maltempo in Puglia è stata Rossella Pignalosa, 30 anni: la giovane era a bordo della sua Fiat 500 quando, vicino allo stadio comunale Teresa Miani, a pochi metri da casa, è stata raggiunta dall'acqua, che con la sua violenza ha fatto anche crollare un ponte.
La zona di Ginosa era già stata colpita dall'esondazione del fiume Bradano due anni fa, quando una valanga di fango e detriti si era spostata verso valle fino alla costa, trascinando con sé cose e persone.

La denuncia delle associazioni -"Con i disastri dall'ultima ondata di maltempo il conto dei danni supera il miliardo di euro". Così Coldiretti ha lanciato l'allarme sugli "eventi estremi  nelle campagne che hanno messo in crisi la stabilità idrogeologica di un Paese dove ora ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo".
Alla confederazione fa eco Maria Teresa Fagioli, presidente dell'Ordine dei Geologi della Toscana, secondo cui "il cinquantesimo anniversario della strage del Vajont viene celebrato in Toscana e Puglia con l'apertura delle stagione dei disastri idrogeologici, anche se di minor rilevanza". La soluzione si chiama "manutenzione, soprattutto della rete idrografica minore".

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