Omicidio Rea, Parolisi: "Le volevo bene anche se la tradivo"

Cronaca
Salvatore Parolisi scende dal cellulare col quale è stato accompagnato al tribunale dell'Aquila per assistere all'udienza del processo d'appello all'Aquila

Il caporalmaggiore per dimostrare il clima sereno tra lui e sua moglie consegna al tribunale le lettere tra i due (video esclusivo di SkyTG24). Uno degli avvocati: "Fiduciosi di ribaltare il verdetto". Il fratello della vittima: "Dica la verità"

"Le volevo bene anche se la tradivo". Lo ha detto Salvatore Parolisi venerdì 27 settembre davanti ai giudici, durante la deposizione spontanea nella seconda udienza del processo d'Appello. Il caporalmaggiore è stato condannato all'ergastolo in primo grado per l'omicidio della moglie Melania Rea, avvenuto il 18 aprile 2011 nel boschetto di Ripa di Civitella (Teramo). L'imputato ha ribadito in aula la propria innocenza.

Le lettere tra Melania e il marito - E a dimostrazione delle proprie parole Salvatore Parolisi ha consegnato alla corte sei lettere (nel video in esclusiva per SkyTG24) che lui e Melania si erano scritti nel 2010, un anno prima della sua morte, e dalle quali dovrebbe emergere il clima di affetto che esisteva nella coppia. All'epoca la moglie sapeva già dell'infedeltà del marito, anche se pensava si trattasse solamente dell'avventura di una notte,

Le lettere tra Melania e Salvatore:



Il fratello di Melania: "La solita cantilena" - Di "solita cantilena" parla Michele Rea, fratello della vittima: "Ha taciuto troppo, deve dire la verità". Mentre per Walter Biscotti, uno dei legali dell'imputato "le nostre argomentazioni ribalteranno le convinzioni del giudice di primo grado" (VIDEO).


L'avvocato di Parolisi: "Ha fatto errori ma non è un assassino" - Ad anticipare alcuni dei temi affrontati da Parolisi dai giudici era stato Nicodemo Gentile, altro avvocato che assiste il caporalmaggiore: "Parlerà - spiega a SkyTG24 - del fatto che non vede la figlia da tanto tempo. Del vero rapporto che c'era con Melania. Delle tante cose che gli sono state addebitate e non sono vere. E' una persona che ha fatto i suoi errori e ha detto delle bugie. Ma questo non fa di lui un assassino".

Nella prima udienza chiesta la conferma dell'ergastolo - Parolisi è arrivato intorno alle 8,15 all'Aquila da Teramo, dove è recluso nel carcere di Castrogno, scortato da un ingente cordone di sicurezza. Nella prima udienza del processo di primo grado il procuratore generale ha chiesto la conferma dell'ergastolo.

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