Un uomo di 76 anni, ricoverato per una polmonite, è deceduto dopo che gli è stato iniettato per errore il sangue destinato a un'altra persona. I familiari hanno presentato un esposto alla procura che ha aperto un'inchiesta sul caso
Una trasfusione sbagliata, una sacca di sangue iniettata per errore. Un uomo di 76 anni è morto all'ospedale di Grosseto domenica 25 agosto. Nonostante le procedure di sicurezza, al paziente è stata somministrato del plasma destinato a un'altra persona. L'errore di identificazione gli sarebbe stato fatale. L'uomo, infatti, non doveva ricevere alcuna trasfusione.
Il paziente era ricoverato in ospedale dall'8 agosto scorso a causa di una polmonite. Nei giorni scorsi, riferisce la Asl 9 di Grosseto, è stato trasferito nel reparto di rianimazione a seguito di un peggioramento del quadro clinico e per gravi problemi respiratori. Dopo la trasfusione, il personale sanitario si è reso conto dell'errore e ha immediatamente proceduto con le terapie del caso ma il quadro clinico già compromesso è peggiorato fino al decesso del paziente. Dal 2009 al 2012, affermano le cifre del ministero della Salute riportate dall'Ansa, un errore di questo tipo è accaduto 40 volte. I decessi, compreso il caso di Grosseto, sono cinque.
La Direzione della Asl, insieme al medico responsabile del reparto di rianimazione, hanno informato i familiari su quanto accaduto. I parenti nella mattinata di lunedì hanno presentato una denuncia alla polizia che ha già avviato indagini con la squadra mobile. La procura di Grosseto ha dunque aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto l'autopsia, oltre ad aver sequestrato la cartella clinica del paziente. Parallelamente l'Azienda sanitaria ha attivato un'indagine interna su quanto accaduto. Si cercherà di ricostruire i passaggi della sacca di sangue dall'arrivo nel reparto fino alla somministrazione per individuare quale sia stato l'errore e come sia stato commesso.
Il paziente era ricoverato in ospedale dall'8 agosto scorso a causa di una polmonite. Nei giorni scorsi, riferisce la Asl 9 di Grosseto, è stato trasferito nel reparto di rianimazione a seguito di un peggioramento del quadro clinico e per gravi problemi respiratori. Dopo la trasfusione, il personale sanitario si è reso conto dell'errore e ha immediatamente proceduto con le terapie del caso ma il quadro clinico già compromesso è peggiorato fino al decesso del paziente. Dal 2009 al 2012, affermano le cifre del ministero della Salute riportate dall'Ansa, un errore di questo tipo è accaduto 40 volte. I decessi, compreso il caso di Grosseto, sono cinque.
La Direzione della Asl, insieme al medico responsabile del reparto di rianimazione, hanno informato i familiari su quanto accaduto. I parenti nella mattinata di lunedì hanno presentato una denuncia alla polizia che ha già avviato indagini con la squadra mobile. La procura di Grosseto ha dunque aperto un'inchiesta per omicidio colposo e ha disposto l'autopsia, oltre ad aver sequestrato la cartella clinica del paziente. Parallelamente l'Azienda sanitaria ha attivato un'indagine interna su quanto accaduto. Si cercherà di ricostruire i passaggi della sacca di sangue dall'arrivo nel reparto fino alla somministrazione per individuare quale sia stato l'errore e come sia stato commesso.