Dopo gli arresti del luglio scorso, operazione delle Fiamme gialle: coinvolti complessi immobiliari, conti correnti e alberghi di lusso, tra cui il Principe di Piemonte di Torino, il Naxos Beach di Taormina, il Grand hotel Fiera Milano
La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di beni per oltre 250 milioni di euro riferibili alla famiglia Ligresti.
Il provvedimento riguarda alberghi di lusso, complessi immobiliari, conti correnti e polizze assicurative ed è stato emesso dal Gip di Torino Silvia Salvatori.
Tra gli hotel, il "Principe di Piemonte" di Torino, il "Naxos Beach" di Taormina, il "Grand hotel Fiera Milano" e il "Golf hotel Campiglio".
Gli arresti del luglio scorso - Il maxi sequestro è stato disposto nell'ambito dell'inchiesta "Fisher Lange", l'indagine che ha portato il 17 luglio scorso alla richiesta di arresto dell'intera famiglia Ligresti e di alcuni ex top manager di Fondiaria Sai con le accuse di falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato.
La misura cautelare è scattata in conseguenza dei nuovi accertamenti svolti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Torino, coordinati del procuratore aggiunto Vittorio Nessi e dal sostituto Marco Gianoglio.
Secondo le stime delle Fiamme Gialle, il totale dei beni sequestrati (251,6 milioni) e riferibili alla Fondiaria Sai, alla famiglia Ligresti e agli altri ex manager arrestati, corrisponde al profitto illecitamente ottenuto attraverso i reati commessi dagli arrestati.
Il provvedimento riguarda alberghi di lusso, complessi immobiliari, conti correnti e polizze assicurative ed è stato emesso dal Gip di Torino Silvia Salvatori.
Tra gli hotel, il "Principe di Piemonte" di Torino, il "Naxos Beach" di Taormina, il "Grand hotel Fiera Milano" e il "Golf hotel Campiglio".
Gli arresti del luglio scorso - Il maxi sequestro è stato disposto nell'ambito dell'inchiesta "Fisher Lange", l'indagine che ha portato il 17 luglio scorso alla richiesta di arresto dell'intera famiglia Ligresti e di alcuni ex top manager di Fondiaria Sai con le accuse di falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato.
La misura cautelare è scattata in conseguenza dei nuovi accertamenti svolti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria di Torino, coordinati del procuratore aggiunto Vittorio Nessi e dal sostituto Marco Gianoglio.
Secondo le stime delle Fiamme Gialle, il totale dei beni sequestrati (251,6 milioni) e riferibili alla Fondiaria Sai, alla famiglia Ligresti e agli altri ex manager arrestati, corrisponde al profitto illecitamente ottenuto attraverso i reati commessi dagli arrestati.