Perugia, studentessa trovata morta: denunciato 37enne

Cronaca

La vittima è una 19enne di origini cinesi. Il corpo senza vita è stato ritrovato nei pressi del lago Trasimeno. L'uomo, un italiano di Firenze, è accusato di omissione di soccorso e occultamento di cadavere. I due si erano conosciuti in chat

Omissione di soccorso, occultamento di cadavere e morte come conseguenza di altro reato. Sono le accuse a carico di un 37enne denunciato nell'ambito delle indagini scaturite dal ritrovamento del cadavere di una studentessa di 19 anni di nazionalità cinese. L'uomo è stato interrogato tutta la notte di domenica 14 luglio dai militari del nucleo investigativo del reparto operativo di Perugia a Firenze, dove risiede.
Il corpo senza vita della giovane è stato trovato tra il 13 e il 14 luglio dietro un cespuglio nei pressi del lago Trasimeno, nel perugino. A trovare la giovane sono stati alcuni turisti alle 2.30 circa nei  pressi di Monte del Lago, non lontano da un lido.
A quanto si apprende da ambienti investigativi, la vittima e l'uomo si erano conosciuti in chat e sabato era la prima volta che si vedevano.

La ricostruzione - Una volta insieme, la giovane avrebbe fatto uso di droga e poi si sarebbe sentita male. Il 37enne, un operaio incensurato con delle segnalazioni per uso di stupefacenti, a quel punto si sarebbe spaventato e l'avrebbe lasciata lì non prestandole alcun tipo di soccorso. Se e quale tipo di droga la giovane possa aver assunto verrà chiarito dagli esiti degli esami tossicologici, che arriveranno nelle prossime settimane. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Massimo
Casucci, vogliono chiarire se il decesso della giovane, probabilmente in seguito a un malore, possa avere tra le concause l'assunzione di alcol o altre sostanze. Risposte, queste, che potrebbero arrivare già martedì dall'autopsia
La vittima faceva parte di un progetto denominato Turandot. Arrivata a marzo, avrebbe concluso i suoi studi a Perugia ad agosto per poi trasferirsi a Bologna per frequentare l'Accademia d'arte. Come prassi per lei e per i suoi connazionali impegnati negli stessi corsi, l'Ateneo perugino aveva attivato tutti i servizi di supporto tra i quali un tutor per la lingua.

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