"Il percorso seguito dalla Corte di Appello di Milano regge: è necessario solo riquantificare una piccola parte del danno" ha affermato il magistrato sui 564 milioni di euro che Finivest deve a Cir. La decisione dei giudici arriverà tra qualche mese
"Il percorso seguito dalla Corte di Appello di Milano sul Lodo Mondadori è logico e regge. E' a mio avviso necessario solo riquantificare una piccola parte del danno, che potrebbe ridurre il risarcimento per Cir di circa il 15 per cento rispetto all'importo liquidato". Questa la conclusione cui è giunto il procuratore generale della Cassazione Pasquale Fimiani nell’esaminare il ricorso, depositato nel novembre 2011 dal pool dei legali di Fininvest, tra cui Romano Vaccarella e Giuseppe Lombardi, contro il verdetto del 9 luglio del 2011 della Corte d'Appello civile di Milano che impose alla holding di via Paleocapa di versare il maxi-risarcimento da 564 milioni di euro alla Cir della famiglia De Benedetti.
Per il procuratore solo uno dei 15 motivi di ricorso presentati dai legali della Fininvest, all'udienza in Cassazione sul Lodo Mondadori, è fondato e meritevole di accoglimento, mentre gli altri 14 "sono tutti infondati" e "deve essere dichiarato assorbito l'ottavo motivo". “Saranno i giudici della Terza Sezione Civile a stabilire se condividere o meno le mie indicazioni in tal caso potrebbero rideterminare loro stessi, riducendolo in maniera lieve, il risarcimento che spetta alla Cir oppure sottoporre la questione del ricalcolo, con rinvio, alla Corte di Appello di Milano" ha spiegato il Pg.
La decisione della Cassazione non dovrebbe arrivare immediatamente, ma nel giro di qualche mese. Intanto, gli oltre 560 milioni di euro sono stati già versati nel 2011 dalla Fininvest alla Cir, che li ha congelati in attesa, appunto, del verdetto di terzo grado.
Per il procuratore solo uno dei 15 motivi di ricorso presentati dai legali della Fininvest, all'udienza in Cassazione sul Lodo Mondadori, è fondato e meritevole di accoglimento, mentre gli altri 14 "sono tutti infondati" e "deve essere dichiarato assorbito l'ottavo motivo". “Saranno i giudici della Terza Sezione Civile a stabilire se condividere o meno le mie indicazioni in tal caso potrebbero rideterminare loro stessi, riducendolo in maniera lieve, il risarcimento che spetta alla Cir oppure sottoporre la questione del ricalcolo, con rinvio, alla Corte di Appello di Milano" ha spiegato il Pg.
La decisione della Cassazione non dovrebbe arrivare immediatamente, ma nel giro di qualche mese. Intanto, gli oltre 560 milioni di euro sono stati già versati nel 2011 dalla Fininvest alla Cir, che li ha congelati in attesa, appunto, del verdetto di terzo grado.