Il tribunale di Monza dichiara decaduta l'accusa per l'ex presidente della provincia di Milano, imputato per il cosiddetto "Sistema Sesto". L'esponente Pd annuncia l'intenzione di impugnare la sentenza per farsi processare
Mercoledì 22 maggio il tribunale di Monza ha dichiarato ormai prescritto il reato di concussione contestato a Filippo Penati nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto "sistema Sesto" sulla riconversione dell'area ex Falck, ma l'ex presidente della provincia di Milano per il Pd, ha annunciato che chiederà di farsi giudicare in ogni caso. "Già nei prossimi giorni, farò ricorso in Cassazione per annullare la sentenza di prescrizione voluta dai pm per i fatti di 13 anni fa" ha dichiarato.
Al di là del ricorso in Cassazione, però, il processo contro Penati va avanti. Il politico resta imputato per le accuse di corruzione legate al filone delle indagini relative alla gestione della società autostradale Milano Serravalle, acquisita dalla Provincia di Milano, e di finanziamento illecito ai partiti.
Al momento di pronunciare la conferma dell'avvenuta prescrizione dei reati, il giudice ha sospeso l'udienza in attesa che l'avvocato difensore dell'ex Presidente della Provincia di Milano Matteo Calori, lo contattasse per avere conferma circa l'intenzione di Penati di presentarsi in aula e pronunciarsi sulla volontà di opporsi alla sentenza di prescrizione, eventualmente ricorrendo anche in Cassazione. "Penati non c'è ed io non posso al momento assumere la responsabilità di una sua decisione a riguardo" ha detto il suo legale. Solo dopo la decisione del giudice è arrivata la dichiarazione dell'ex presidente della Provincia di Milano.
Penati è sotto processo insieme a Antonino Princiotta, l'allora segretario generale della Provincia di Milano. Entrambi avevano chiesto di essere giudicati con rito immediato (saltando l'udienza preliminare), mentre gli altri indagati in questa stessa inchiesta hanno scelto il rito ordinario e per sette di loro (più la società Codelfa come persona giuridica). Il processo inizierà il giugno prossimo.
Al di là del ricorso in Cassazione, però, il processo contro Penati va avanti. Il politico resta imputato per le accuse di corruzione legate al filone delle indagini relative alla gestione della società autostradale Milano Serravalle, acquisita dalla Provincia di Milano, e di finanziamento illecito ai partiti.
Al momento di pronunciare la conferma dell'avvenuta prescrizione dei reati, il giudice ha sospeso l'udienza in attesa che l'avvocato difensore dell'ex Presidente della Provincia di Milano Matteo Calori, lo contattasse per avere conferma circa l'intenzione di Penati di presentarsi in aula e pronunciarsi sulla volontà di opporsi alla sentenza di prescrizione, eventualmente ricorrendo anche in Cassazione. "Penati non c'è ed io non posso al momento assumere la responsabilità di una sua decisione a riguardo" ha detto il suo legale. Solo dopo la decisione del giudice è arrivata la dichiarazione dell'ex presidente della Provincia di Milano.
Penati è sotto processo insieme a Antonino Princiotta, l'allora segretario generale della Provincia di Milano. Entrambi avevano chiesto di essere giudicati con rito immediato (saltando l'udienza preliminare), mentre gli altri indagati in questa stessa inchiesta hanno scelto il rito ordinario e per sette di loro (più la società Codelfa come persona giuridica). Il processo inizierà il giugno prossimo.