Spari a Palazzo Chigi, "lieve miglioramento per Giangrande"

Cronaca

La prognosi del brigadiere ferito in modo più grave resta riservata ma il direttore generale del Policlinico Umberto I ha parlato di "cauto ottimismo". Convalidato l’arresto di Preiti, che al gip ha dichiarato: “Volevo suicidarmi in albergo”

Resta riservata la prognosi per Giuseppe Giangrande, il carabiniere rimasto ferito in modo più grave nella sparatoria a Palazzo Chigi di domenica 28 aprile. Secondo il bollettino medico (VIDEO) al brigadiere è stata effettuata nella mattina del 1 maggio "la tracheotomia percutanea per facilitare la ripresa della respirazione spontanea". Giangrande continua ad essere sedato e aggiunge il bollettino, "ieri ha iniziato fisioterapia".
Il direttore generale del Policlinico Umberto I Domenico Alessio ha parlato comunque di un lieve miglioramento: "Le cose sono in miglioramento ma devono essere consolidati tali miglioramenti. Noi siamo per la speranza e un cauto ottimismo".

"Giangrande è vigile e presente" - La direttrice sanitaria del Policlinico Amalia Allocca ha poi aggiunto a SkyTG24: "E' assolutamente vigile e presente e risponde a tutte le domande. Non rischia più la vita ma le complicanze in questi casi sono all'ordine del giorno quindi dobbiamo essere prudenti". Riguardo al recupero della mobilità degli arti la direttrice sanitaria ha risposto: "Ancora non siamo in grado di dirlo, sono necessari altri accertamenti, soprattutto quando sarà risolto l'edema al midollo, credo fra 2-3 giorni". Allocca ha poi definito il rapporto tra il brigadiere Giangrande con sua figlia Martina "speciale e bellissimo e di sicuro sarà d'aiuto".

Gip convalida arresto Preiti - Intanto, nella giornata di mercoledì 1 maggio, il Gip Bernadette Nicotra ha convalidato, dopo 4 ore di interrogatorio, l'arresto di Luigi Preiti, l'autore della sparatoria davanti a Palazzo Chigi. Il magistrato ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e del sostituto Antonella Nespola. L'interrogatorio, secondo quanto riferito dagli avvocati Raimondo Paparatti e Mauro Danielli, è stato scandito da crisi di pianto di Preiti, il quale è apparso, hanno aggiunto, “molto scosso”.

“Preiti voleva suicidarsi in albergo” - Luigi Preiti, in particolare, avrebbe chiesto scusa all'arma dei carabinieri ed in particolare ai familiari dei due feriti. I suoi difensori hanno dichiarato: "Aveva pensato di suicidarsi in albergo ma poi ha desistito pensando che sarebbe stato interpretato come uno dei tanti suicidi legati alla crisi".
Nel corso dell'interrogatorio, hanno spiegato gli avvocati Paparatti e Danielli, Preiti ha ribadito che il suo voleva essere solo un “gesto eclatante”, legato solo alla sua condizione personale, e di non aver "nulla contro un singolo politico e tantomeno con l'arma dei carabinieri".
Circa uno degli aspetti più controversi della vicenda, il possesso di una pistola con la matricola abrasa, Preiti ha confermato di aver acquistato l'arma 'circa quattro anni fa sul mercato di Genova e di averla portata con sé in Calabria all'insaputa di tutti". Sui motivi dell'acquisto dell'arma gli avvocati hanno dichiarato che il loro assistito ha risposto al Gip che era "anche per difesa personale".

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