Un uomo di 35 anni, di origine indiana, ha ammesso di aver ucciso a coltellate l'ex moglie e la figlia di 19 anni. E' stato rintracciato grazie ai tabulati telefonici. Alla base del delitto probabilmente una lite per una questione di soldi
E' l' ex marito di Francesca di Grazia, un indiano di 37 anni, l'uomo fermato per l' omicidio della donna e della figlia Martina di 19 anni, sgozzate in casa nel loro appartamento di Borgo Flora, a Cisterna di Latina, nella serata del 6 aprile.
L'uomo, rintracciato nella notte dai carabinieri, poche ore fa ha confessato il duplice delitto durante l'interrogatorio di fronte al magistrato Giuseppe Miliano.
Il reo confesso avrebbe riferito di essersi recato nell'abitazione delle due - in piazza dei Bonificatori a Borgo Flora, frazione rurale di Cisterna di Latina - in seguito all'ennesima richiesta di denaro da parte della donna. Giunto nell'appartamento sarebbe scoppiata una lite che sarebbe all'origine del raptus che l'avrebbe portato a uccidere la 56enne e la figlia che aveva assistito al delitto. L'uomo - che sarebbe residente a Nettuno e in Italia con regolare permesso di soggiorno - è stato raggiunto in nottata dai carabinieri che hanno incrociato i tabulati telefonici e ripercorso gli ultimi movimenti dei cellulari della donna e dello straniero.
A ritrovare i due corpi senza vita, nella serata di sabato 6 aprile, erano stati i vigili del fuoco, allarmati da alcuni vicini di casa preoccupati perché nonostante la loro auto fosse parcheggiata sotto casa le donne non rispondevano al telefono da ore. Al loro arrivo i vigili del fuoco hanno trovato i corpi senza vita delle due donne.
Le due vittime vivevano in quell'appartamento da qualche mese dopo averne girati altri sempre alla ricerca di un affitto basso visto che erano entrambe senza lavoro e che la 55enne non poteva contare sul sostegno dell'ex marito trasferitosi all'estero dopo la separazione.
L'uomo, rintracciato nella notte dai carabinieri, poche ore fa ha confessato il duplice delitto durante l'interrogatorio di fronte al magistrato Giuseppe Miliano.
Il reo confesso avrebbe riferito di essersi recato nell'abitazione delle due - in piazza dei Bonificatori a Borgo Flora, frazione rurale di Cisterna di Latina - in seguito all'ennesima richiesta di denaro da parte della donna. Giunto nell'appartamento sarebbe scoppiata una lite che sarebbe all'origine del raptus che l'avrebbe portato a uccidere la 56enne e la figlia che aveva assistito al delitto. L'uomo - che sarebbe residente a Nettuno e in Italia con regolare permesso di soggiorno - è stato raggiunto in nottata dai carabinieri che hanno incrociato i tabulati telefonici e ripercorso gli ultimi movimenti dei cellulari della donna e dello straniero.
A ritrovare i due corpi senza vita, nella serata di sabato 6 aprile, erano stati i vigili del fuoco, allarmati da alcuni vicini di casa preoccupati perché nonostante la loro auto fosse parcheggiata sotto casa le donne non rispondevano al telefono da ore. Al loro arrivo i vigili del fuoco hanno trovato i corpi senza vita delle due donne.
Le due vittime vivevano in quell'appartamento da qualche mese dopo averne girati altri sempre alla ricerca di un affitto basso visto che erano entrambe senza lavoro e che la 55enne non poteva contare sul sostegno dell'ex marito trasferitosi all'estero dopo la separazione.