Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta della procura di Torino nei confronti dell'uomo fermato con l'accusa di aver aggredito il consigliere comunale del Terzo Polo, ancora oggi in coma
Il gip di Torino ha accolto la richiesta di giudizio immediato della procura per Francesco Furchì, l'uomo fermato lo scorso gennaio nell'ambito delle indagini sull'aggressione al consigliere comunale del Terzo Polo, Alberto Musy, rimasto gravemente ferito in un agguato esattamente un anno fa.
Furchì, 49 anni, ragioniere torinese candidato nella liste della stessa coalizione di Musy ma non eletto, secondo gli inquirenti è gravemente indiziato e avrebbe una sistematica frequentazione con personaggi inseriti "organicamente" in ambienti malavitosi.
Secondo gli inquirenti non è certo che l'attentatore abbia agito da solo e l'aggressione presenta ancora vari punti oscuri.
Furchì si è dichiarato estraneo alla vicenda.
Il 21 marzo 2013, un uomo che indossava un casco integrale ha sparato a Musy alcuni colpi di pistola aggredendolo nel cortile di casa. Musy da allora è in coma.
Furchì, 49 anni, ragioniere torinese candidato nella liste della stessa coalizione di Musy ma non eletto, secondo gli inquirenti è gravemente indiziato e avrebbe una sistematica frequentazione con personaggi inseriti "organicamente" in ambienti malavitosi.
Secondo gli inquirenti non è certo che l'attentatore abbia agito da solo e l'aggressione presenta ancora vari punti oscuri.
Furchì si è dichiarato estraneo alla vicenda.
Il 21 marzo 2013, un uomo che indossava un casco integrale ha sparato a Musy alcuni colpi di pistola aggredendolo nel cortile di casa. Musy da allora è in coma.