Mediaset, visita fiscale per Berlusconi: non c'è impedimento

Cronaca
Alcuni militanti del Popolo della Libertà davanti all'ospedale San Raffaele di Milano dove Silvio Berlusconi è ricoverato per l'infiammazione agli occhi che l'ha colpito, l'uveite

Questo l'esito del controllo disposto dai giudici della Corte d'appello nel processo che vede imputato il presidente del Pdl. La difesa dell'ex premier, ricoverato per un problema agli occhi, aveva avanzato la richiesta presentando un certificato medico

"Non sussiste un impedimento alla partecipazione" all'udienza di oggi, sabato 9 marzo, di Silvio Berlusconi, imputato al processo Mediaset. E' questo l'esito della visita fiscale disposta dai giudici di Milano. Il processo dunque prosegue.
La visita a carico dell'ex premier Silvio Berlusconi, ricoverato da venerdì al San Raffaele per un disturbo agli occhi (un'uveite), era stata disposta dal Collegio della seconda sezione della Corte d'Appello di Milano, presieduto dal giudice Anna Galli, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Laura Bertolè Viale (ASCOLTA L'AUDIO). La difesa del presidente del Pdl ed ex premier aveva infatti presentato un certificato medico, sollevando la causa di legittimo impedimento e motivando la non comparizione di Berlusconi per cause di salute. L'incarico è stato affidato al medico legale Carlo Loi e all'oculista Pasquale Troiano. La visita fiscale si è svolta intorno a mezzogiorno ed è durata circa un'ora.
Venerdì 8 marzo i magistrati del processo Ruby avevano concesso al presidente del Pdl il legittimo impedimento, sempre per motivi di salute. Anche in questa circostanza, il pm del processo, Ilda Boccassini, aveva chiesto una visita fiscale a carico dell'imputato.
I difensori di Berlusconi hanno comunicato che il Cavaliere resterà in ospedale almeno fino a lunedì 11 marzo, come confermato peraltro dal primario dell'ospedale, Francesco Bandello.



Ghedini: "Sentire consulenti giudici in Aula". Richiesta respinta - Dopo aver saputo l'esito della visita fiscale Niccolò Ghedini, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, ha chiesto di sentire in aula i consulenti nominati dai giudici che hanno
sostenuto che "non sussiste alcun impedimento assoluto" alla partecipazione dell'ex premier all'udienza. La richiesta è stata respinta. Il processo dunque va avanti con l'arringa dei legali dell'ex premier.

“Provvedimento fuori da ogni logica” - E' un "provvedimento al di fuori di ogni logica" quello dei giudici della Corte d'Appello di Milano. Così l'avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori dell'ex premier, aveva commentato in mattinata la decisione presa dalla Corte dopo l'istanza di rinvio del processo per legittimo impedimento dovuto a motivi di salute dell'ex premier. Ghedini aveva anche affermato di non aver alcuna "preoccupazione. Che vadano a fare gli accertamenti. Noi abbiamo una certificazione medica che attesta l'assoluta necessità del ricovero".



Il legale aveva aggiunto: "Non riusciamo a capire tutta questa fretta. Anzi la capiamo benissimo: si vuole arrivare in tempi brevi a una sentenza", anche se, come ha osservato l'avvocato, la prescrizione è nel 2014".
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha parlato invece di "ridicolo accanimento contro Berlusconi" (VIDEO).

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