Coinvolti anche gli ex ad Mengozzi e Cimoli. Al centro del processo, il dissesto finanziario della compagnia aerea nel periodo tra il 2001 e il 2007. Il gup: "Vengano accertate anche eventuali responsabilità delle autorità di governo"
Gli ex amministratori delegati di Alitalia Francesco Mengozzi e Giancarlo Cimoli sono stati rinviati a giudizio per l'inchiesta sul dissesto finanziario della compagnia aerea nel periodo tra il 2001 e il 2007.
Lo ha deciso il gup Wilma Passamonti che ha anche rinviato a giudizio, sempre per bancarotta, altri 5 ex dirigenti e tecnici della compagnia di bandiera andata in dissesto nel 2008.
Il processo si terrà il 18 giugno davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Roma. Il giudice dell'udienza preliminare, disponendo il rinvio a giudizio, ha anche disposto che vengano accertate eventuali responsabilità delle autorità di governo dell'epoca nel crac dell'ex compagnia di bandiera.
Il giudice ha anche indicato che occorre accertare se vi sia stata omessa vigilanza sull'attività dell'azienda da parte del collegio dei sindaci.
Bancarotta per dissipazione o distrazione - Il reato contestato dagli inquirenti è bancarotta per dissipazione o distrazione, mentre al solo Cimoli sono contestati anche due episodi di aggiotaggio per aver diffuso notizie ingannevoli.
Da un'informativa che la Guardia di Finanza di Roma ha consegnato alla procura capitolina emerge che tra il 2001 e il 2007 agli amministratori di Alitalia sarebbero stati corrisposti oltre 18 milioni di euro lordi di cui quasi sette milioni a titolo di "emolumenti per la carica" e più di 11 per "altri compensi" senza specificazioni.
Inoltre nel 2006 e nel 2007 sono state erogate ulteriori somme a "dirigenti con responsabilità strategiche", per un totale di oltre 9 milioni di euro. L'indagine, che riguarda anche cinque ex-manager della compagnia aerea, era stata chiusa nel luglio 2011, e la richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata un anno fa.
Lo ha deciso il gup Wilma Passamonti che ha anche rinviato a giudizio, sempre per bancarotta, altri 5 ex dirigenti e tecnici della compagnia di bandiera andata in dissesto nel 2008.
Il processo si terrà il 18 giugno davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Roma. Il giudice dell'udienza preliminare, disponendo il rinvio a giudizio, ha anche disposto che vengano accertate eventuali responsabilità delle autorità di governo dell'epoca nel crac dell'ex compagnia di bandiera.
Il giudice ha anche indicato che occorre accertare se vi sia stata omessa vigilanza sull'attività dell'azienda da parte del collegio dei sindaci.
Bancarotta per dissipazione o distrazione - Il reato contestato dagli inquirenti è bancarotta per dissipazione o distrazione, mentre al solo Cimoli sono contestati anche due episodi di aggiotaggio per aver diffuso notizie ingannevoli.
Da un'informativa che la Guardia di Finanza di Roma ha consegnato alla procura capitolina emerge che tra il 2001 e il 2007 agli amministratori di Alitalia sarebbero stati corrisposti oltre 18 milioni di euro lordi di cui quasi sette milioni a titolo di "emolumenti per la carica" e più di 11 per "altri compensi" senza specificazioni.
Inoltre nel 2006 e nel 2007 sono state erogate ulteriori somme a "dirigenti con responsabilità strategiche", per un totale di oltre 9 milioni di euro. L'indagine, che riguarda anche cinque ex-manager della compagnia aerea, era stata chiusa nel luglio 2011, e la richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata un anno fa.