L'incendio è divampato a Salerano sul Lambro. Un quarto figlio si è salvato scappando da una finestra. Le fiamme sono partite da una stufa al piano terra e tramite la canna fumaria hanno raggiunto il tetto
Tre ragazzi e la loro madre sono morti in un incendio divampato nella mattina di domenica 3 febbraio in una cascina in provincia di Lodi, a Salerano sul Lambro. Un quarto figlio e il padre si sono invece salvati.
Le vittime - Le vittime sono Makhlouf Ragab, egiziana di 43 anni, cittadina italiana, e i suoi figli Rami, Amrò e Hadir, rispettivamente di 16, 12 e 19 anni. Il quarto figlio si è salvato scappando da una finestra che dà sul retro dell'abitazione. Subito è corso a chiamare il padre, Ashraf Mohamed Abdel Raman, nato in Arabia Saudita ma di cittadinanza egiziana, e da anni anche italiana.
La dinamica - Sono le sei del mattino di domenica 3 febbraio: il capofamiglia si trova a poche decine di metri, nella stalla, dove dalle 3 si occupa del suo lavoro quotidiano, la mungitura automatizzata delle vacche dell'azienda agricola, la Cascina Vistarina, una dimora storica nota anche per ospitare un Museo del Presepe molto apprezzato in provincia. Insieme al figlio cerca disperatamente di entrare nella casa ma le fiamme si sviluppano troppo rapidamente, e in poche decine di minuti, dopo aver intossicato la donna e i ragazzi, avviluppano tutta la casa, e lo obbligano a desistere. Il rogo, secondo gli accertamenti dei vigili del fuoco e dei carabinieri di Lodi, è partito da una stufa al piano terra (l'appartamento aveva però un impianto di riscaldamento a metano) e tramite la canna fumaria ha raggiunto il tetto.
Le vittime - Le vittime sono Makhlouf Ragab, egiziana di 43 anni, cittadina italiana, e i suoi figli Rami, Amrò e Hadir, rispettivamente di 16, 12 e 19 anni. Il quarto figlio si è salvato scappando da una finestra che dà sul retro dell'abitazione. Subito è corso a chiamare il padre, Ashraf Mohamed Abdel Raman, nato in Arabia Saudita ma di cittadinanza egiziana, e da anni anche italiana.
La dinamica - Sono le sei del mattino di domenica 3 febbraio: il capofamiglia si trova a poche decine di metri, nella stalla, dove dalle 3 si occupa del suo lavoro quotidiano, la mungitura automatizzata delle vacche dell'azienda agricola, la Cascina Vistarina, una dimora storica nota anche per ospitare un Museo del Presepe molto apprezzato in provincia. Insieme al figlio cerca disperatamente di entrare nella casa ma le fiamme si sviluppano troppo rapidamente, e in poche decine di minuti, dopo aver intossicato la donna e i ragazzi, avviluppano tutta la casa, e lo obbligano a desistere. Il rogo, secondo gli accertamenti dei vigili del fuoco e dei carabinieri di Lodi, è partito da una stufa al piano terra (l'appartamento aveva però un impianto di riscaldamento a metano) e tramite la canna fumaria ha raggiunto il tetto.