Garfagnana, allarme sisma con un tweet. Notte in strada

Cronaca

La Protezione civile annuncia possibili scosse dopo quella di magnitudo 4.8 del 25 gennaio. Le istituzioni avvisano i cittadini anche attraverso i social network. Migliaia di persone hanno dormito fuori casa. Ma, fortunatamente, la terra non ha tremato

Migliaia di persone hanno passato la notte fuori casa in Garfagnana per paura di una possibile forte scossa di terremoto. L’allerta, arrivata a pochi giorni dal terremoto del 25 gennaio di magnitudo 4.8, è stata lanciata via Twitter nella tarda serata del 31 gennaio dal Comune di Castelnuovo.



L'Ingv ha studiato la sequenza delle ultime scosse, compresa quella più forte della notte tra il 30 e il 31 gennaio di magnitudo 3.3, in particolare seguendone la direzione. L'analisi avrebbe indicato la possibilità di altre nuove scosse con epicentro nella zona di Castelnuovo Garfagnana, lo stesso del terremoto del 1985. L'Ingv però sottolinea all'agenzia di stampa Ansa di non aver fatto previsioni e di non aver dato l'allarme. Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli spiega a SkyTG24 che si è trattato "di un ulteriore richiamo all'attenzione". La segnalazione dell'Ingv è stata girata al dipartimento della Protezione civile che, a sua volta lo ha girato secondo una prassi consolidata alle Regioni Emilia Romagna e Toscana
La Provincia di Lucca ha diffuso una nota, avvisando i sindaci della Garfagnana e della Media Valle del Serchio che "il dipartimento nazionale di Protezione civile ha comunicato che nelle prossime ore potrebbero verificarsi altre scosse di terremoto con epicentro in prossimità di Castelnuovo di Garfagnana".

L'allarme e il passaparola anche via web - Da quel momento la "catena di carta" dei comunicati si è trasformata in quella del passaparola. Non c'è stato alcun ordine di evacuazione, ma le amministrazioni comunali hanno raggiunto casa per casa, utilizzando anche Twitter e Facebook, o le tv locali, o in alcuni casi ancora i sistemi telefonici automatici, invitando i cittadini a valutare la possibilità' di lasciare le proprie case e trascorrere la notte nei punti di raccolta allestiti a Gallicano, Piazza al Sercio, Castelnuovo Garfagnana, Coreglia Antelminelli e Barga. Spesso si tratta di aree adibite a parcheggio oppure di impianti sportivi predisposti ad ospitare le persone per la notte. E' stata una "corretta e doverosa informazione in via cautelare", spiega il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, che è in contatto con il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. In queste zone la gente è abituata alla terra che "balla" così "non sono state segnalate criticità”, si spiega dalla prefettura di Lucca che insieme alla Provincia ha aperto la sala operativa. "In via precauzionale abbiamo attivato il piano operativo previsto in questi casi - spiega Nicola Boggi, responsabile della Protezione civile della Media Valle del Serchio - abbiamo condiviso con i sindaci l'opportunità di farlo". Il che significa allertare gli 'addetti ai lavori', dai vigili urbani ai volontari, ai carabinieri e alle forze dell'ordine nel loro complesso e avvisare la popolazione. "Non potevamo fare diversamente", dice uno dei sindaci.
Oggi, venerdì 1 febbraio, le scuole del comune di Castelnuovo Garfagnana resteranno chiuse.

Gabrielli: "Ottima risposta dei sindaci, sistema pronto" - Soddisfazione per il modo in cui la Garfagnana ha affrontato il preallarme sisma delle scorse ore è stata espressa dal capo del dipartimento della protezione civile Franco Gabrielli che, in una intervista a SkyTG24, ha ringraziato i sindaci della zona. "Sottoscrivo integralmente quanto già evidenziato dai sindaci sull'opportunità delle decisioni assunte. I sindaci - ha aggiunto - si sono comportati in maniera perfetta, confermando la mia impressione quando ero andato in quelle zone, dove avevo trovato un sistema pronto".  Nel pomerigggio, poi Gabrielli al termine di una riunione con i sindaci della Garfagnana sull'allerta terremoto ha aggiunto:  "Riteniamo che la situazione sia evoluta in modo favorevole" e "inviteremo la
popolazione a riprendere le ordinarie attivita"'.

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