Disabilità, mappe online contro le barriere architettoniche
CronacaDa Liberi di muoversi a Wheelmap e Mapability, crescono anche in Italia i progetti collaborativi sull’accessibilità delle principali città. Non solo in ottica di denuncia, ma anche per segnalare esperienze positive e aumentare la consapevolezza di tutti
di Nicola Bruno
Un carrozzina-semaforo che si colora di rosso, giallo e verde per segnalare tutti quei posti che in Italia alzano o abbassano barriere architettoniche. Dai negozi che hanno quei due scalini proprio all’ingresso, passando per i luoghi pubblici accessibili solo dopo aver girato in lungo e largo, fino ad arrivare ai marciapiedi che ce la mettono proprio tutta per scoraggiare chi si muove in sedia a rotelle.
In un paese che deve ancora fare i conti con troppe barriere, già essere a conoscenza di quali posti sono accessibili oppure no può migliorare la vita di molte persone. Proprio questa è l’idea alla base di Liberi di Muoversi, un progetto tutto italiano che punta a migliorare la vita di disabili (e non) attraverso l’uso di mappe interattive. E non si tratta dell’unico servizio di questo tipo: da qualche anno è stato localizzato in italiano anche il tedesco Wheelmap, che offre funzionalità simili a Easy Way, app partecipativa promossa da Vodafone. Sempre in Italia, poi, è attivo Mapability che punta invece a costruire percorsi liberi da barriere nelle principali città italiane.
L’app segnala barriere - Liberi di Muoversi si presenta innanzitutto come una mappa interattiva su cui sono segnalate le località che, a seconda del colore rosso-giallo-verde, presentano barriere oppure no. La mappa è integrata all’interno di un’applicazione per smartphone (disponibile per dispositivi Apple e Android) che permette di geo-localizzarsi e così visualizzare all’istante le segnalazioni nelle proprie vicinanze: questo può essere fatto sia con la classica mappa satellitare che attraverso un’innovativa funzionalità di realtà aumentata. Ma Liberi di Muoversi non vuole essere solo un servizio per disabili: l’app presenta anche la funzionalità “segnala luogo” che permette a chiunque di contribuire dal basso per popolare la mappa. “Al momento abbiamo circa 950 segnalazioni in tutta Italia e 250 utenti registrati (ma si possono anche inserire nuove località in maniera anonima). Il processo è veloce: si seleziona un punto di interesse, si sceglie il livello di accessibilità accompagnandolo da una breve descrizione e poi si scatta la foto. Tutto in quattro semplici passaggi”, spiega a Sky.it Alessio Garbi, ideatore dell’applicazione e presidente dell’Associazione Liberi di Muoversi. “Siamo un’associazione senza scopo di lucro e tali vogliamo restare. L’implementazione tecnologica è stata fatta in maniera volontaria da alcune società private, tra cui anche E-project di cui sono co-fondatore”. A un anno e mezzo dalla presentazione pubblica, sono molti i progetti in cantiere per espandere le funzionalità dell’app, a cominciare dall’avvio di partnership con altre associazioni (tra cui Mapability) e l’estensione delle funzionalità di ricerca. “Liberi di Muoversi non vuole essere solo un servizio per i disabili - sottolinea Garbi - Tutti possiamo avere problemi con le barriere. A me, ad esempio, è da poco nato un figlio e spesso mi pongo il problema di quali siano i posti accessibili con il passeggino. Poi ci sono i non vedenti (che hanno esigenze diverse) o ancora gli anziani e le persone con disabilità momentanea. Ad ogni modo, il presupposto da cui partiamo non è affatto di denuncia. Anzi, il servizio funziona proprio perché riesce a informare sui tanti posti accessibili che ci sono nelle nostre città e spesso non si conoscono”.
Wheelmap e Easy Way - Molto simile a Liberi di Muoversi è anche il tedesco Wheelmap, nato dall’idea di Raul Krauthausen, un disabile trentenne, e realizzato insieme all’associazione no-profit “Sozial Helden” (Eroi del sociale). Anche qui si tratta di un progetto partecipativo con oltre 250.000 località mappate in tutto il mondo (in Italia, al momento, non sono molte). Il servizio è stato tradotto in decine di lingue, dall’arabo al giapponese, passando per l’italiano. E’ poi presente un motore di ricerca che permette di navigare la mappa per località più o meno grandi (da una città a un indirizzo preciso). Rispetto a Liberi di Muoversi, Wheelmap si concentra di più sulla classificazione di una serie di punti di interesse pre-determinati (ospedali, uffici, stazioni) e non permette di segnalare nuove località in maniera spontanea. Funziona allo stesso modo anche Easy Way, progetto partecipativo promosso da Vodafone, che permette sia di classificare i punti di interessi prestabiliti sia di aggiungerne di nuovi.
Mapability - Sfrutta sempre le mappe online, ma in un’ottica del tutto diversa, il progetto lanciato da Mapability, altra associazione senza scopo di lucro impegnata sul tema delle barriere architettoniche. Più che a segnalare i punti di interesse, Mapability punta a ricostruire percorsi urbani liberi da barriere architettoniche. Per il momento sono disponibili le mappe di sette città italiane, tra cui quelle più popolate sono Verona e Cremona. Alla base del progetto c’è un approccio scientifico, come spiega Riccardo Dondi di Mapability, “A partire da una ricerca universitaria, abbiamo elaborato circa 90 parametri che definiscono una barriera architettonica: dall’altezza dei marciapiedi alla buca sporgente delle poste (che può creare molti problemi ai non vedenti). In questo modo riusciamo a definire l’accessibilità in maniera davvero ampia, tenendo conto non solo dei disabili in carrozzina, ma anche dei genitori che trasportano il passeggino, gli anziani con problemi di mobilità”.
In un’area del centro storico di Verona, ad esempio, sono stati classificati 157 attraversamenti pedonali, prendendo in considerazione fattori molto diversi tra loro (presenza di segnalatori acustici, rampe disallineate, etc). Lo stesso lavoro è stato fatto per gli ingressi degli edifici e le strade (calcolando se ci sono almeno 90 cm di larghezza). Mettendo insieme tutti questi dati, è stato possibile identificare 59 percorsi urbani (dal parcheggio alla piazza, ad esempio) del tutto accessibili.
Per ogni città, Mapability dispone di un gruppo di volontari che mappano i percorsi accessibili e non attraverso l’uso di fotografie: “Il tutto poi confluisce sulle mappe online, con linee verdi, gialle o rosse - continua Dondi - Al momento le mappe sono statiche, ma in futuro vogliamo anche realizzare percorsi personalizzati e, soprattutto, intendiamo collaborare con Liberi di Muoversi per offrire un servizio più completo”. Anche qui, come nel caso di Liberi di Muoversi, Wheelmap ed Easy Way, la partecipazione dal basso è importante: chiunque può unirsi ai gruppi di volontari già attivi sul territorio, oppure proporne uno nuovo per le città che non sono mappate.
Un carrozzina-semaforo che si colora di rosso, giallo e verde per segnalare tutti quei posti che in Italia alzano o abbassano barriere architettoniche. Dai negozi che hanno quei due scalini proprio all’ingresso, passando per i luoghi pubblici accessibili solo dopo aver girato in lungo e largo, fino ad arrivare ai marciapiedi che ce la mettono proprio tutta per scoraggiare chi si muove in sedia a rotelle.
In un paese che deve ancora fare i conti con troppe barriere, già essere a conoscenza di quali posti sono accessibili oppure no può migliorare la vita di molte persone. Proprio questa è l’idea alla base di Liberi di Muoversi, un progetto tutto italiano che punta a migliorare la vita di disabili (e non) attraverso l’uso di mappe interattive. E non si tratta dell’unico servizio di questo tipo: da qualche anno è stato localizzato in italiano anche il tedesco Wheelmap, che offre funzionalità simili a Easy Way, app partecipativa promossa da Vodafone. Sempre in Italia, poi, è attivo Mapability che punta invece a costruire percorsi liberi da barriere nelle principali città italiane.
L’app segnala barriere - Liberi di Muoversi si presenta innanzitutto come una mappa interattiva su cui sono segnalate le località che, a seconda del colore rosso-giallo-verde, presentano barriere oppure no. La mappa è integrata all’interno di un’applicazione per smartphone (disponibile per dispositivi Apple e Android) che permette di geo-localizzarsi e così visualizzare all’istante le segnalazioni nelle proprie vicinanze: questo può essere fatto sia con la classica mappa satellitare che attraverso un’innovativa funzionalità di realtà aumentata. Ma Liberi di Muoversi non vuole essere solo un servizio per disabili: l’app presenta anche la funzionalità “segnala luogo” che permette a chiunque di contribuire dal basso per popolare la mappa. “Al momento abbiamo circa 950 segnalazioni in tutta Italia e 250 utenti registrati (ma si possono anche inserire nuove località in maniera anonima). Il processo è veloce: si seleziona un punto di interesse, si sceglie il livello di accessibilità accompagnandolo da una breve descrizione e poi si scatta la foto. Tutto in quattro semplici passaggi”, spiega a Sky.it Alessio Garbi, ideatore dell’applicazione e presidente dell’Associazione Liberi di Muoversi. “Siamo un’associazione senza scopo di lucro e tali vogliamo restare. L’implementazione tecnologica è stata fatta in maniera volontaria da alcune società private, tra cui anche E-project di cui sono co-fondatore”. A un anno e mezzo dalla presentazione pubblica, sono molti i progetti in cantiere per espandere le funzionalità dell’app, a cominciare dall’avvio di partnership con altre associazioni (tra cui Mapability) e l’estensione delle funzionalità di ricerca. “Liberi di Muoversi non vuole essere solo un servizio per i disabili - sottolinea Garbi - Tutti possiamo avere problemi con le barriere. A me, ad esempio, è da poco nato un figlio e spesso mi pongo il problema di quali siano i posti accessibili con il passeggino. Poi ci sono i non vedenti (che hanno esigenze diverse) o ancora gli anziani e le persone con disabilità momentanea. Ad ogni modo, il presupposto da cui partiamo non è affatto di denuncia. Anzi, il servizio funziona proprio perché riesce a informare sui tanti posti accessibili che ci sono nelle nostre città e spesso non si conoscono”.
Wheelmap e Easy Way - Molto simile a Liberi di Muoversi è anche il tedesco Wheelmap, nato dall’idea di Raul Krauthausen, un disabile trentenne, e realizzato insieme all’associazione no-profit “Sozial Helden” (Eroi del sociale). Anche qui si tratta di un progetto partecipativo con oltre 250.000 località mappate in tutto il mondo (in Italia, al momento, non sono molte). Il servizio è stato tradotto in decine di lingue, dall’arabo al giapponese, passando per l’italiano. E’ poi presente un motore di ricerca che permette di navigare la mappa per località più o meno grandi (da una città a un indirizzo preciso). Rispetto a Liberi di Muoversi, Wheelmap si concentra di più sulla classificazione di una serie di punti di interesse pre-determinati (ospedali, uffici, stazioni) e non permette di segnalare nuove località in maniera spontanea. Funziona allo stesso modo anche Easy Way, progetto partecipativo promosso da Vodafone, che permette sia di classificare i punti di interessi prestabiliti sia di aggiungerne di nuovi.
Mapability - Sfrutta sempre le mappe online, ma in un’ottica del tutto diversa, il progetto lanciato da Mapability, altra associazione senza scopo di lucro impegnata sul tema delle barriere architettoniche. Più che a segnalare i punti di interesse, Mapability punta a ricostruire percorsi urbani liberi da barriere architettoniche. Per il momento sono disponibili le mappe di sette città italiane, tra cui quelle più popolate sono Verona e Cremona. Alla base del progetto c’è un approccio scientifico, come spiega Riccardo Dondi di Mapability, “A partire da una ricerca universitaria, abbiamo elaborato circa 90 parametri che definiscono una barriera architettonica: dall’altezza dei marciapiedi alla buca sporgente delle poste (che può creare molti problemi ai non vedenti). In questo modo riusciamo a definire l’accessibilità in maniera davvero ampia, tenendo conto non solo dei disabili in carrozzina, ma anche dei genitori che trasportano il passeggino, gli anziani con problemi di mobilità”.
In un’area del centro storico di Verona, ad esempio, sono stati classificati 157 attraversamenti pedonali, prendendo in considerazione fattori molto diversi tra loro (presenza di segnalatori acustici, rampe disallineate, etc). Lo stesso lavoro è stato fatto per gli ingressi degli edifici e le strade (calcolando se ci sono almeno 90 cm di larghezza). Mettendo insieme tutti questi dati, è stato possibile identificare 59 percorsi urbani (dal parcheggio alla piazza, ad esempio) del tutto accessibili.
Per ogni città, Mapability dispone di un gruppo di volontari che mappano i percorsi accessibili e non attraverso l’uso di fotografie: “Il tutto poi confluisce sulle mappe online, con linee verdi, gialle o rosse - continua Dondi - Al momento le mappe sono statiche, ma in futuro vogliamo anche realizzare percorsi personalizzati e, soprattutto, intendiamo collaborare con Liberi di Muoversi per offrire un servizio più completo”. Anche qui, come nel caso di Liberi di Muoversi, Wheelmap ed Easy Way, la partecipazione dal basso è importante: chiunque può unirsi ai gruppi di volontari già attivi sul territorio, oppure proporne uno nuovo per le città che non sono mappate.