Ancora piogge intense al Centro-Sud. Acquazzone su Roma

Cronaca

La perturbazione che sta interessando l’Italia continua a portare temporali, poi arriveranno freddo e neve. Nella Capitale problemi alla circolazione della metro. Esonda il fiume Aniene, mentre il livello del Po è salito di 3 metri in 24 ore. PREVISIONI

Il ciclone che sta interessando l’Italia, soprannominato "Medusa", non molla e, anzi, posiziona il suo occhio principale sul mar Tirreno, tra l'isola d'Elba e il grossetano, dove si stano verificando nuovi temporali. Il maltempo non darà tregua (le previsioni) almeno fino a domenica 2 o lunedì 3 dicembre, con temporali e piogge quasi continue su tre regioni: Toscana, Lazio, Campania. In Toscana la Sala operativa unica della Protezione civile regionale ha prolungato l'avviso di criticità fino alla mezzanotte tra venerdì e sabato primo dicembre. Piogge anche sul resto del centro, Sardegna ed Emilia Romagna. La neve farà la sua comparsa sugli Appennini anche a 1000 metri. Dopo i nubifragi e le trombe d'aria è dunque in arrivo il freddo. Nei prossimi giorni oltre ai venti forti e mari in burrasca sarà la volta delle temperature che si abbasseranno di oltre 8-10 gradi.

In Puglia, ventiquattro ore dopo il tornado su Taranto e sul vicinissimo comune di Statte, è tornato il sole. Le ricerche dell'operaio dell'Ilva Francesco Zaccaria, disperso dalla mattina del 28 novembre quando, mentre era al lavoro nell'area portuale è stato travolto dalla tromba d'aria, sono state sospese, per le pessime condizioni del mare. Nella zona, gli enormi danni provocati in poche decine di minuti da raffiche di vento che soffiavano a oltre duecento chilometri orari appaiono in tutta la loro evidenza (ed è anche pericolo amianto, FOTO). La principale strada per arrivare a Statte da Taranto è ancora bloccata, poi andando verso il paese lo scenario della devastazione si configura più nettamente: la chiesa della Madonna del Rosario ha un pezzo del campanile venuto giù; vetri, insegne, infissi, pali, alberi e detriti sparsi ovunque.

Al Nord il livello idrometrico del fiume Po è salito di quasi 3 metri in ventiquattro ore per effetto delle intense precipitazioni, secondo il monitoraggio della Coldiretti, a Ponte della Becca. Con un comunicato l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AiPo) precisa che i valori registrati e previsti si attestano a un livello di criticità ordinaria (livello 1). A Venezia si è registrata nella serata del 28 novembre una punta massima di marea di 127 cm sullo zero mareografico e fino a 60 centimetri di neve fresca sono caduti nelle ultime 24 ore sulle montagne venete. A Cortina d'Ampezzo in città sono caduti circa 13 centimetri di neve, ma sulle montagne si arriva anche quasi a 50. In Liguria, per una frana sui binari tra Borzoli e Acquasanta causata dalle piogge dei giorni scorsi, la circolazione ferroviaria è stata sospesa per più di tre ore tra Genova e Acqui Terme.

Nella giornata del 29 novembre il maltempo ha causato disagi soprattutto a Roma, dove per un problema alla rete aerea di alimentazione legato alle forti piogge è stata interrotta la metro B nella tratta Tiburtina-Rebibbia (sul sito dell'Atac la situazione del servizio in tempo reale). Il Tevere ha raggiunto un'altezza di 8,90 metri nel tratto di Ripetta, secondo quanto comunica la Protezione civile del Campidoglio: "Sono stati attivati i presidi di monitoraggio a causa delle forti precipitazioni che stanno interessando l'alto Lazio e tutto il bacino del Tevere". Secondo l'ufficio tecnico regionale, "in serata il Tevere raggiungerà i 10 metri di altezza a Ripetta e si manterrà su queste quote per almeno 24 ore". Il fiume Aniene ha rotto gli argini in provincia di Roma inondando i campi circostanti ed è esondato anche nelle campagne di Trevi nel Lazio, in provincia di Frosinone.

Intanto, secondo la Cia-Confederazione italiana agricoltori il 2012 è un anno da dimenticare per l'agricoltura: il maltempo ha avuto effetti devastanti sulle campagne italiane e la "nuova perturbazione ha fatto danni ingenti - decine di milioni di euro - che si aggiungono a quelli enormi causati dalle piogge torrenziali di metà novembre e a quelli dell'intero anno, per oltre 3,5 miliardi di euro. Tra nevicate, allagamenti, frane, siccità, aziende e coltivazioni distrutte, macchinari inutilizzabili, blocco dei trasporti, strade rurali cancellate. Una situazione resa più drammatica, purtroppo, dalle vittime e dalle centinaia di famiglie evacuate".

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