Una missiva di minacce è stata recapitata a Silvia Deaglio. Sull'episodio indagano ora i carabinieri. Per Fassino si tratta di un "atto vile e miserabile", mentre secondo il ministro Riccardi è "spia di un clima inaccettabile"
Una busta contenente una lettera di minacce è stata recapitata alla docente universitaria Silvia Deaglio, figlia del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e del giornalista ed economista Mario Deaglio. La notizia - riportata dalle pagine torinesi del quotidiano La Repubblica - è stata confermata dai carabinieri, che indagano sull'accaduto. La lettera è stata recapitata alla docente sul posto di lavoro.
La busta, di colore giallo, senza mittente e con un francobollo francese, è stata recapitata all'Università di Torino, dove Silvia Deaglio, 38 anni, lavora come insegnante di genetica. All'interno del plico, riporta 'La Repubblica', c'era un foglio bianco di formato A4 su cui era incollato una foto con un ritaglio del presidente del Consiglio Mario Monti insieme al ministro Fornero. Poco più in basso la scritta "Quando arriverà il furore del popolo saranno c.... amari". La busta è stata sequestrata e inviata al reparto scientifico dell'Arma per effettuare analisi. In particolare, si cercano tracce di impronte digitali o di dna che permettano di risalire all'autore del gesto intimidatorio.
Immediata e bipartisan la condanna dell'episodio. "Un atto vile e miserabile" lo definisce il sindaco di Torino Piero Fassino, che esprime tutta la sua solidarietà alla figlia del Ministro Fornero. Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del deputato di Fli Benedetto della Vedova, secondo cui le minacce a Silvia Deaglio sono "un vile atto di impotenza di coloro che, non avendo argomenti, cercano di opporre la violenza e l'intimidazione alle ragioni di riforme difficili ma necessarie." E messaggi di solidarietà arrivano anche dai partiti di opposizione, con le deputate della Lega Nord Angela Maraventano e Emanuela Munerato, che in una nota parlando di "un atto da condannare senza se e senza ma. Pur
essendo fieri avversari di sua mamma, Elsa Fornero, la Lega è e sarà sempre un baluardo contro questi atti di terrorismo psicologico". Solidarietà anche dai colleghi di governo del ministro Fornero. Secondo Andrea Riccardi la lettera minatoria è "la spia di un clima inaccettabile, retaggio di decenni di divisioni e di violenze verbali e non solo verbali".
La busta, di colore giallo, senza mittente e con un francobollo francese, è stata recapitata all'Università di Torino, dove Silvia Deaglio, 38 anni, lavora come insegnante di genetica. All'interno del plico, riporta 'La Repubblica', c'era un foglio bianco di formato A4 su cui era incollato una foto con un ritaglio del presidente del Consiglio Mario Monti insieme al ministro Fornero. Poco più in basso la scritta "Quando arriverà il furore del popolo saranno c.... amari". La busta è stata sequestrata e inviata al reparto scientifico dell'Arma per effettuare analisi. In particolare, si cercano tracce di impronte digitali o di dna che permettano di risalire all'autore del gesto intimidatorio.
Immediata e bipartisan la condanna dell'episodio. "Un atto vile e miserabile" lo definisce il sindaco di Torino Piero Fassino, che esprime tutta la sua solidarietà alla figlia del Ministro Fornero. Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del deputato di Fli Benedetto della Vedova, secondo cui le minacce a Silvia Deaglio sono "un vile atto di impotenza di coloro che, non avendo argomenti, cercano di opporre la violenza e l'intimidazione alle ragioni di riforme difficili ma necessarie." E messaggi di solidarietà arrivano anche dai partiti di opposizione, con le deputate della Lega Nord Angela Maraventano e Emanuela Munerato, che in una nota parlando di "un atto da condannare senza se e senza ma. Pur
essendo fieri avversari di sua mamma, Elsa Fornero, la Lega è e sarà sempre un baluardo contro questi atti di terrorismo psicologico". Solidarietà anche dai colleghi di governo del ministro Fornero. Secondo Andrea Riccardi la lettera minatoria è "la spia di un clima inaccettabile, retaggio di decenni di divisioni e di violenze verbali e non solo verbali".