Genova, riunione a 3 per falsificare le carte sull'alluvione

Cronaca
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Proseguono le indagini sulla gestione dell'emergenza che nel novembre del 2011 ha provocato sei morti. Il responsabile dei volontari della Protezione civile, indagato, avrebbe taroccato un bollettino. Spunta il nome di un ex assessore

Cosa ci sia dietro alla frase "ho falsificato le carte e l'ho fatto per tutelarmi", pronunciata dal responsabile volontari di protezione civile Roberto Gabutti davanti al pm di Genova, i magistrati che indagano sulle carte truccate dell'alluvione 2011 cercheranno di scoprirlo presto. Magari grazie all'interrogatorio di garanzia previsto per domani del disaster manager del Comune di Genova Sandro Gambelli, da 48 ore agli arresto domiciliari. O forse approfondendo la verità sulla "riunione segreta" che, secondo un testimone presente, si tenne tra Gambelli e Gabutti. Riunione che portò a truccare il bollettino di monitoraggio dei fiumi collocando un volontario fantasma sul torrente Fereggiano pochi minuti prima dell'onda di piena.

Gabutti, indagato per falso e favoreggiamento, ha parlato chiaro. Ai magistrati ha detto di aver falsificato il bollettino di aggiornamento del monitoraggio dei corpi idrici e di averlo fatto "per tutelarmi". Secondo gli inquirenti, Gabutti si sarebbe prestato ad aiutare i tre dirigenti nel redigere un verbale nel quale tempi ed entità dell'evento meteorologico erano stati alterati così da ridurre al minimo le loro responsabilità. Nel corso dell'interrogatorio Gabutti avrebbe fatto anche il nome dell'allora assessore comunale alla protezione civile Francesco Scidone, che a oggi non risulta indagato. Secondo Gabutti, durante una successiva riunione collegiale, alla quale parteciparono lo stesso Gabutti, Gambelli, Cha, Delponte e altre due persone, l'assessore invitò tutti a "redigere un documento coordinato".

L'interrogatorio di Gambelli, giovedì 18, potrebbe sciogliere qualche dubbio dei magistrati sul coinvolgimento, in questo affare, di altre persone o quantomeno di un livello superiore nella gerarchia, se non del Comune, della Protezione civile. Per il momento, i magistrati che si occupano della vicenda - il sostituto Scorza Azzarà e l'aggiunto Scolastico - non hanno iscritto altre persone nel registro degli indagati. L'indagine "madre", quella sul disastro che ha portato alla morte di sei persone, resta a se stante e le due tranches che da questa sono nate vengono sviluppate parallelamente. Da una parte quella per falso e favoreggiamento a carico di Gabutti e l'altra per falso e calunnia in concorso per i dirigenti del Comune di Genova Gambelli, che è stato posto ai domiciliari, Delponte e Cha. Non è però escluso, hanno detto in mattinata in procura, che "venga eseguito un ulteriore approfondimento su specifiche posizioni". "Non mi risulta che Roberto Gabutti - ha detto l'avvocato Michele Ispodamia, difensore di Gabutti - abbia preso parte a riunioni volte a concordare versioni di comodo. In serata è intervenuta anche l'ex sindaco, Marta Vincenzi: "Se ci sono stati degli errori - ha detto -, hanno riguardato la responsabilità individuale di alcuni".

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