Il governatore della Lombardia commenta la condanna a dieci anni dell’uomo d’affari e suo amico Pierangelo Daccò, ribadendo l’estraneità del Pirellone: “Tutti sanno e fanno finta di non sapere. E’ una questione che riguarda alcuni privati”
Il governatore Roberto Formigoni ha detto che la Regione Lombardia non è coinvolta dal crack dell'ospedale San Raffaele di Milano che ha portato alla condanna a dieci anni dell'uomo d'affari e suo amico di vecchia data Pierangelo Daccò. "La Regione è del tutto estranea come tutti sanno, anche se fanno finta di non saperlo", ha detto Formigoni a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni ricordando che la magistratura ha indagato 16 mesi e non c'è nessun addebito nei confronti dei vertici del Pirellone. "E' una questione che riguarda alcuni privati", ha proseguito il governatore che si è detto incuriosito di conoscere le motivazioni della sentenza.
Il gup di Milano Maria Cristina Mannocci ha condannato Daccò a dieci anni in un processo con rito abbreviato per associazione per delinquere finalizzata alla distrazione, appropriazione indebita e frode fiscale e di bancarotta. Daccò dovrà risarcire 5 milioni di euro a titolo di provvisionale alla Fondazione e ai commissari che si erano costituiti parte civile. Daccò è indagato anche nell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri, in cui è accusato di concorso in corruzione con Formigoni che ha respinto ogni addebito.
Il gup di Milano Maria Cristina Mannocci ha condannato Daccò a dieci anni in un processo con rito abbreviato per associazione per delinquere finalizzata alla distrazione, appropriazione indebita e frode fiscale e di bancarotta. Daccò dovrà risarcire 5 milioni di euro a titolo di provvisionale alla Fondazione e ai commissari che si erano costituiti parte civile. Daccò è indagato anche nell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri, in cui è accusato di concorso in corruzione con Formigoni che ha respinto ogni addebito.