Il quotidiano: "Dalle carte della Procura di Milano emerge che il governatore lombardo non ha mai tirato fuori un euro per rimborsare il faccendiere per i viaggi che gli offriva"
"Formigoni non ha mai tirato fuori un euro per rimborsare Daccò per i viaggi che gli offriva". E' quanto scrive il quotidiano Repubblica in un articolo di Davide Carlucci, Piero Colparico ed Emilio Randacio, che cita alcuni atti dell'inchiesta condotta dal pool Reati Finanziari della procura di Milano.
Daccò, legato a Comunione e Liberazione, è indagato nelle inchieste sul San Raffaele a Milano e sulla Fondazione Maugeri a Pavia ed è accusato di aver gestito fondi neri di strutture sanitarie che ricevevano finanziamenti dalla Regione Lombardia.
Nei mesi scorsi, aveva dichiarato in un interrogatorio che Formigoni, presidente della Regione Lombardia, sarebbe stato suo ospite in diverse vacanze. Un'ipotesi, questa, nettamente smentita dal governatore, che aveva parlato di "falsità" e "ricatti".
Ora Repubblica sembra smentire la tesi di Formigoni, scrivendo che "l'analisi dei suoi conti bancari, quelli dove arrivano i suoi stipendi politici, non trova una traccia di rimborsi a Pierangelo Daccò: né per gli yacht a totale disposizione sua e di Alberto Perego, né per i costosi lussi dei Caraibi, né gli eventi dove il presidente era protagonista".
Ma dall'articolo del quotidiano di Ezio Mauro si profila anche un ulteriore scenario: "Daccò e Simone riuscivano a ottenere in anticipo le bozze delle leggi e dei provvedimenti regionali. E quindi prima che venissero approvati, passavano la copia a chi avrebbe dovuto 'beneficiarne - ospedale San Raffaele e Fondazione Maugeri - affinché questi potessero adeguarne i contenuti alle proprie esigenze, ottenendo, infine, l'approvazione dei testi 'adeguati dai privati".
Daccò, legato a Comunione e Liberazione, è indagato nelle inchieste sul San Raffaele a Milano e sulla Fondazione Maugeri a Pavia ed è accusato di aver gestito fondi neri di strutture sanitarie che ricevevano finanziamenti dalla Regione Lombardia.
Nei mesi scorsi, aveva dichiarato in un interrogatorio che Formigoni, presidente della Regione Lombardia, sarebbe stato suo ospite in diverse vacanze. Un'ipotesi, questa, nettamente smentita dal governatore, che aveva parlato di "falsità" e "ricatti".
Ora Repubblica sembra smentire la tesi di Formigoni, scrivendo che "l'analisi dei suoi conti bancari, quelli dove arrivano i suoi stipendi politici, non trova una traccia di rimborsi a Pierangelo Daccò: né per gli yacht a totale disposizione sua e di Alberto Perego, né per i costosi lussi dei Caraibi, né gli eventi dove il presidente era protagonista".
Ma dall'articolo del quotidiano di Ezio Mauro si profila anche un ulteriore scenario: "Daccò e Simone riuscivano a ottenere in anticipo le bozze delle leggi e dei provvedimenti regionali. E quindi prima che venissero approvati, passavano la copia a chi avrebbe dovuto 'beneficiarne - ospedale San Raffaele e Fondazione Maugeri - affinché questi potessero adeguarne i contenuti alle proprie esigenze, ottenendo, infine, l'approvazione dei testi 'adeguati dai privati".