Cedono i chiodi, muoiono tre alpinisti sul monte Cridola

Cronaca

I tre, bellunesi di 38, 36 e 28 anni, erano tutti membri del soccorso alpino della Stazione dell'Alpago. L'incidente in una via classica, di modesta difficoltà. A recuperare i corpi i colleghi delle vittime

Tre alpinisti bellunesi di 38, 36 e 28 anni hanno perso la vita precipitando dal monte Cridola (guarda la mappa). Tutti e tre facevano parte del Soccorso alpino della Stazione dell'Alpago e stavano arrampicando probabilmente per allenare il più giovane, ed aspirante soccorritore, del gruppo.  I tre - secondo fonti del Soccorso alpino - erano impegnati in una via classica, la Dino e Maria, dallo sviluppo di 250 metri che sale lungo un colatoio. La difficoltà era, per loro, del tutto banale trattandosi di un 4/o-5/o grado inferiore.
I tre, secondo le prime informazioni, sono precipitati dopo il primo o il secondo tiro di corda a nemmeno un centinaio di metri di salita. Secondo i soccorritori i tre in cordata avrebbero fatto - secondo prassi - una 'sosta' su un terrazzino ancorandosi ai chiodi ma si potrebbe essere verificato un cedimento degli stessi che li ha fatti precipitare.

Partiti nella mattina di venerdì 10 agosto per la scalata, quando i tre rocciatori hanno ritardato il rientro al rifugio Padova dove erano attesi, nel pomeriggio è scattato l’allarme. I corpi recuperati dai colleghi con l'ausilio dell'elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore sono stati composti nella cella mortuaria di Domegge (Belluno) per poi essere trasferiti nelle prossime ore a Belluno dove verrà allestita la camera ardente.

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