Ilva di Taranto, impianti sequestrati. Protestano gli operai

Cronaca
I lavoratori dell'Ilva scesi in strada per protestare

Il gip firma il provvedimento: sigilli per sei reparti dello stabilimento siderurgico al centro di un’inchiesta per disastro ambientale. Otto indagati ai domiciliari. Migliaia di lavoratori bloccano la città e proclamano lo "sciopero ad oltranza"

Giornata drammatica a Taranto dove sono stati messi i sigilli a sei reparti a caldo dell'acciaieria Ilva. La decisione è stata presa dal gip presso il Tribunale di Taranto Patrizia Todisco, che nell'ordinanza ha disposto anche otto provvedimenti di arresti domiciliari. In particolare, il sequestro e blocco delle lavorazioni in alcune aree del siderurgico Ilva di Taranto riguardano parchi minerari, cockeria, agglomerati, altoforni, acciaieria e gestione di rottami ferrosi. L'ordinanza è stata emessa nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento dell'Ilva coordinata dalla Procura tarantina.

La protesta degli operai
- La notizia era attesa già da qualche giorno e aveva alimentato le paure dei lavoratori (nello stabilimento siderurgico sono impiegate 11.571 persone) che ora rischiano di rimanere senza lavoro. E infatti molti di loro sono subito scesi per le strade di Taranto per manifestare il proprio dissenso (FOTO). In 5mila hanno deciso di marciare verso la città e hanno dato vita ad un corteo aperto da uno striscione dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil (Fiom,Fim e Uilm). E hanno dichiarato "sciopero ad oltranza".
Intanto il ministro per l’Ambiente, Corrado Clini, che sta lavorando a un tavolo per la riqualificazione del sito, si oppone alla decisione della magistratura e fa sapere di confidare nel Riesame. E fa sapere che chiederà che "il riesame dei provvedimenti giudiziari avvenga nel minor tempo possibile, possibilmente entro giorni e non mesi, perché non possiamo sostenere il probabile clima di tensione economica e sociale". Interviene anche il ministro dello Sviluppo Corrado Passera e assicura: "Governo e istituzioni locali faranno tutto il possibile per individuare soluzioni che tutelino l'occupazione e la sostenibilità produttiva". E' fondamentale, per Passera, garantire "la continuità produttiva" del sito.

La reazione dei sindacati  - Immediata anche la replica dei sindacati. In una nota congiunta i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno affermato che la "drammatica" situazione occupazionale dell'Ilva di Taranto, che rischia di compromettere anche i siti di Genova e Novi Ligure, "è oggetto di grande preoccupazione per tutto il sindacato italiano". Il protocollo sottoscritto oggi da Governo, Regione ed Enti Locali "è un atto importante che segna la volontà di impegnare risorse pubbliche per la bonifica e il riassetto del territorio sull'intera area tarantina".

Interviene anche Vendola - Anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è intervenuto sulla vicenda: "Credo che in queste ore l'Italia intera debba stringersi con affetto intorno a chi vive con grande apprensione, persino direi con disperazione, il rischio di perdere il proprio posto di lavoro". Dal mondo politico, unanime l'appello a salvaguardare i posti di lavoro dello stabilimento. Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani "non può essere che un insediamento così importante per l'industria italiana, per l'economia della Puglia e per la vita di 20mila famiglie di lavoratori alle quali va tutta la mia solidarietà, non possa essere preservato nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali".

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