Giovanna Petricone era ai domiciliari dal 3 maggio. Col marito, ex tesoriere della Margherita ora a Rebibbia, è accusata di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita per un buco di 25 milioni di euro nelle casse del partito
Torna in libertà Giovanna Petricone, la moglie dell'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi agli arresti domiciliari dal 3 maggio, accusata insieme al marito di associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita per l'ammanco di oltre 25 milioni di euro dalle casse del partito. Il gip del tribunale di Roma, Simonetta D'Alessandro, ha accolto l'istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dagli avvocati difensori Luca Petrucci e Renato Archidiacono. La Petricone non dovrà sottostare ad alcun obbligo tranne quello dell'espatrio che comunque sarebbe impossibile in quanto ha depositato presso l'ufficio del pubblico ministero i suoi passaporti.
Era ai domiciliari dal 3 maggio - Giovanna Petricone si trovava agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su un ammanco di oltre 25 milioni di euro dalle casse della Margherita. Il gip Simonetta D'Alessandro ha ritenuto di dover revocare gli arresti domiciliari anche tenuto conto della sua incensuratezza che nell'iter giudiziario legittimerebbe un rito alternativo. Inoltre, il dispositivo del gip sottolinea che "all'esito dell'interrogatorio di garanzia Giovanna Petricone ha potuto documentare di essere gravata da consistenti carichi familiari divenuti ancora più ragguardevoli con l'arresto del marito ( avvenuto lo scorso 20 giugno dopo l'ok del Senato), di avere necessità di assistenza psicologica e medica, di continua vicinanza con finalità di supporto di sua sorella, trasferitasi dal Canada nel territorio nazionale".
Resta invece nel carcere romano di Rebibbia il marito Luigi Lusi.
Era ai domiciliari dal 3 maggio - Giovanna Petricone si trovava agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su un ammanco di oltre 25 milioni di euro dalle casse della Margherita. Il gip Simonetta D'Alessandro ha ritenuto di dover revocare gli arresti domiciliari anche tenuto conto della sua incensuratezza che nell'iter giudiziario legittimerebbe un rito alternativo. Inoltre, il dispositivo del gip sottolinea che "all'esito dell'interrogatorio di garanzia Giovanna Petricone ha potuto documentare di essere gravata da consistenti carichi familiari divenuti ancora più ragguardevoli con l'arresto del marito ( avvenuto lo scorso 20 giugno dopo l'ok del Senato), di avere necessità di assistenza psicologica e medica, di continua vicinanza con finalità di supporto di sua sorella, trasferitasi dal Canada nel territorio nazionale".
Resta invece nel carcere romano di Rebibbia il marito Luigi Lusi.