Lusi, i dubbi dei pm sulle accuse a Rutelli e Bianco
CronacaInquirenti prudenti dopo l’interrogatorio dell’ex tesoriere della Margherita, in carcere dopo l’ok del Senato, in cui ha tirato in ballo i vertici del partito. Esclusa per ora l’iscrizione nel registro degli indagati di Rutelli. Che intanto querela Lusi
Il tentativo di coinvolgimento degli ex vertici della Margherita da parte di Luigi Lusi non appare credibile per gli inquirenti romani che indagano sulla sottrazione di almeno 25 milioni di euro dalle casse del partito. Allo stato, secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, la Procura non intende quindi riascoltare il senatore né convocare Francesco Rutelli.
Inoltre - sempre secondo quanto appreso dalle agenzie - sembrerebbe per ora esclusa, anche solo come atto dovuto, una possibile iscrizione nel registro degli indagati del'ex presidente Dl.
Nessuna prova dell’utilizzo illecito di soldi pubblici - Le dichiarazioni fatte dal senatore Luigi Lusi sabato scorso, quando per circa 7 ore ha risposto, durante l'interrogatorio di garanzia, alle domande del gip Simonetta D'Alessandro, sono comunque ancora al vaglio della Procura della Repubblica di Roma. Gli investigatori tuttavia non sembrano convinti delle accuse che Lusi rivolge ai dirigenti della Margherita, considerato che la documentazione da lui presentata non consente allo stato di ritenere che ci siano prove circa l'utilizzo illecito di soldi pubblici ad opera di altri, mentre proprio lui ha ammesso di essersi appropriato di cospicue somme.
"Non c'è niente di strano - fanno notare a piazzale Clodio - nel fatto che il presidente della Margherita scriva al suo tesoriere o dia disposizioni in merito a come distribuire le risorse, ammesso che ciò sia avvenuto. Se questo rientra nella normale attività politica, non c'è nulla di anomalo".
Rutelli annuncia una querela per Lusi - Una volta completato l'esame del voluminoso verbale dell'interrogatorio il procuratore aggiunto Alberto Caperna ed il pubblico ministero decideranno sulla possibilità di ascoltare il presidente della Margherita Francesco Rutelli ed anche Enzo Bianco per avere un riscontro alle accuse che Lusi lancia e per stabilire inoltre se nelle sue dichiarazioni possono profilarsi ipotesi di calunnia. Rutelli,intanto, ha già annunciato che presenterà una circostanziata denuncia penale per calunnia nei confronti di Lusi, a seguito delle "mostruose e grossolane calunnie" riportate da diversi organi di stampa.
Attesa per l’istanza di scarcerazione - Per il momento i difensori di Lusi, avvocati Luca Petrucci e Roberto Archidiacono, ancora non hanno presentato al magistrato alcuna istanza per chiedere o la rimessione in libertà del senatore, che è detenuto a Regina Coeli, o sulla scarcerazione della moglie di Lusi, Giovanna Petricone, che da due mesi è agli arresti domiciliari.
Gli inquirenti restano comunque cauti, data la delicatezza della vicenda, anche se si intuisce che a fronte di un'istanza di scarcerazione o di concessione dei domiciliari, annunciata dai difensori di Lusi, sarebbero orientati a esprimere un parere negativo.
L'ultima parola sulla libertà di Lusi spetta, comunque, al gip Simonetta D'Alessandro che sul parlamentare si è sempre espressa in termini molto pesanti non solo nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere ma anche, qualche settimana prima, quando sono stati firmati i sequestri di alcuni beni immobili e mobili riconducibili al parlamentare e a sua moglie.
Inoltre - sempre secondo quanto appreso dalle agenzie - sembrerebbe per ora esclusa, anche solo come atto dovuto, una possibile iscrizione nel registro degli indagati del'ex presidente Dl.
Nessuna prova dell’utilizzo illecito di soldi pubblici - Le dichiarazioni fatte dal senatore Luigi Lusi sabato scorso, quando per circa 7 ore ha risposto, durante l'interrogatorio di garanzia, alle domande del gip Simonetta D'Alessandro, sono comunque ancora al vaglio della Procura della Repubblica di Roma. Gli investigatori tuttavia non sembrano convinti delle accuse che Lusi rivolge ai dirigenti della Margherita, considerato che la documentazione da lui presentata non consente allo stato di ritenere che ci siano prove circa l'utilizzo illecito di soldi pubblici ad opera di altri, mentre proprio lui ha ammesso di essersi appropriato di cospicue somme.
"Non c'è niente di strano - fanno notare a piazzale Clodio - nel fatto che il presidente della Margherita scriva al suo tesoriere o dia disposizioni in merito a come distribuire le risorse, ammesso che ciò sia avvenuto. Se questo rientra nella normale attività politica, non c'è nulla di anomalo".
Rutelli annuncia una querela per Lusi - Una volta completato l'esame del voluminoso verbale dell'interrogatorio il procuratore aggiunto Alberto Caperna ed il pubblico ministero decideranno sulla possibilità di ascoltare il presidente della Margherita Francesco Rutelli ed anche Enzo Bianco per avere un riscontro alle accuse che Lusi lancia e per stabilire inoltre se nelle sue dichiarazioni possono profilarsi ipotesi di calunnia. Rutelli,intanto, ha già annunciato che presenterà una circostanziata denuncia penale per calunnia nei confronti di Lusi, a seguito delle "mostruose e grossolane calunnie" riportate da diversi organi di stampa.
Attesa per l’istanza di scarcerazione - Per il momento i difensori di Lusi, avvocati Luca Petrucci e Roberto Archidiacono, ancora non hanno presentato al magistrato alcuna istanza per chiedere o la rimessione in libertà del senatore, che è detenuto a Regina Coeli, o sulla scarcerazione della moglie di Lusi, Giovanna Petricone, che da due mesi è agli arresti domiciliari.
Gli inquirenti restano comunque cauti, data la delicatezza della vicenda, anche se si intuisce che a fronte di un'istanza di scarcerazione o di concessione dei domiciliari, annunciata dai difensori di Lusi, sarebbero orientati a esprimere un parere negativo.
L'ultima parola sulla libertà di Lusi spetta, comunque, al gip Simonetta D'Alessandro che sul parlamentare si è sempre espressa in termini molto pesanti non solo nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere ma anche, qualche settimana prima, quando sono stati firmati i sequestri di alcuni beni immobili e mobili riconducibili al parlamentare e a sua moglie.