Nuovi crolli a Finale Emilia e Fossalta, dove due operai sono rimasti feriti per il cedimento di un capannone. Il governatore Errani promette: "Scuole in sicurezza per l'inizio del prossimo anno scolastico"
L'ultimo crollo, a Finale Emilia, epicentro del terremoto che alle 4.04 di domenica mattina ha colpito le province di Modena e di Ferrara. Se ne è andato un altro pezzo della Torre dell'orologio, caduto sull'onda delle scosse che non si fermano. Sorte analoga a quella del tetto di un capannone di Fossalta, caduto portandosi dietro due operai feriti in modo lieve. Una emergenza senza fine, che da tre giorni costringe migliaia di persone a vivere sotto una tenda o nei centri di accoglienza. E che, a dispetto della voglia di ricominciare, tiene ancora chiuse decine di aziende.
Le verifiche sulla stabilità degli edifici, pubblici e privati, proseguono senza sosta. I vigili del fuoco hanno effettuato circa 2.159 sopralluoghi in altrettanti immobili che sono risultati agibili nel 98% dei casi. Una corsa contro il tempo per consentire agli abitanti di queste zone di tornare a casa e per permettere alle attività economiche, industriali ed agricole, di riaprire i battenti.
Ogni giorno che passa, il conto dei danni è sempre più alto: diverse centinaia di milioni di euro, secondo Confindustria, mentre Coldiretti ha stimato in 200 milioni la perdita secca nel settore agricoltura. Per venerdì in Regione è stato convocato un Tavolo con le forze economiche e sociali delle province colpite, banche comprese, per coordinare le informazioni sui danni e avanzare un pacchetto di richieste al governo.
I primi dieci milioni dei 50 stanziati dal governo se ne andranno infatti in soccorsi, assistenza e messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti. Ma non basta: occorre provvedere alla messa in sicurezza delle scuole, che il presidente della Regione Errani promette già pronte per il nuovo anno scolastico, recuperare i centri storici in macerie e riavviare l'economia. Per questo motivo al governo Errani chiede anche "la sospensione dell'Imu e degli oneri fiscali e contributivi" per le case e le aziende lesionate. E poi sostegno al credito, ammortizzatori ordinari o in deroga, fondi per la ricostruzione e una deroga al Patto di stabilità.
L'emergenza, dunque, ma subito dopo la ricostruzione, che dovrà tenere alla larga i tentativi della criminalità organizzata di lucrare sulla tragedia. Nel giorno in cui si ricordano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il presidente della Regione Emilia-Romagna lo dice senza termini: "Non abbiamo mai nascosto la testa sotto la sabbia per le infiltrazioni mafiose, che ci sono anche in Emilia-Romagna" e ora, con i tanti lavori che si annunciano, "servono forme ulteriormente specifiche per garantirci".
Le verifiche sulla stabilità degli edifici, pubblici e privati, proseguono senza sosta. I vigili del fuoco hanno effettuato circa 2.159 sopralluoghi in altrettanti immobili che sono risultati agibili nel 98% dei casi. Una corsa contro il tempo per consentire agli abitanti di queste zone di tornare a casa e per permettere alle attività economiche, industriali ed agricole, di riaprire i battenti.
Ogni giorno che passa, il conto dei danni è sempre più alto: diverse centinaia di milioni di euro, secondo Confindustria, mentre Coldiretti ha stimato in 200 milioni la perdita secca nel settore agricoltura. Per venerdì in Regione è stato convocato un Tavolo con le forze economiche e sociali delle province colpite, banche comprese, per coordinare le informazioni sui danni e avanzare un pacchetto di richieste al governo.
I primi dieci milioni dei 50 stanziati dal governo se ne andranno infatti in soccorsi, assistenza e messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti. Ma non basta: occorre provvedere alla messa in sicurezza delle scuole, che il presidente della Regione Errani promette già pronte per il nuovo anno scolastico, recuperare i centri storici in macerie e riavviare l'economia. Per questo motivo al governo Errani chiede anche "la sospensione dell'Imu e degli oneri fiscali e contributivi" per le case e le aziende lesionate. E poi sostegno al credito, ammortizzatori ordinari o in deroga, fondi per la ricostruzione e una deroga al Patto di stabilità.
L'emergenza, dunque, ma subito dopo la ricostruzione, che dovrà tenere alla larga i tentativi della criminalità organizzata di lucrare sulla tragedia. Nel giorno in cui si ricordano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il presidente della Regione Emilia-Romagna lo dice senza termini: "Non abbiamo mai nascosto la testa sotto la sabbia per le infiltrazioni mafiose, che ci sono anche in Emilia-Romagna" e ora, con i tanti lavori che si annunciano, "servono forme ulteriormente specifiche per garantirci".