Il ministro della Giustizia invita gli inquirenti a non subire la pressione dei media. Cancellieri intanto riferisce in aula: "Atto terroristico, nessuna pista è esclusa". L'uomo interrogato in questura a La Stampa.it: "Ore da incubo, ora è tutto finito"
"Esprimo ferma condanna per il vile atto, che lascia sgomenti perché per prima volta in Italia sono stati colpiti studenti mentre si recavano a scuola, luogo simbolo della convivenza civile". Anna Maria Cancellieri ha riferito nell'Aula di Montecitorio sull'esplosione a Brindisi della bomba che sabato 19 maggio ha causato la morte di Melissa Bassi e il ferimento di altre sette ragazze (guarda l'intervento integrale). "Nessuna pista è esclusa" ha spiegato la responsabile del Viminale, aggiungendo che si tratta di un atto terroristico" e che "la risposta del Paese è stata forte, corale e unitaria".
E sull'inchiesta di Brindisi è intervenuta anche il ministro della Giustizia Paola Severino, per invitare gli inquirenti a non lasciarsi prendere dalla fretta. "Credo che gli elementi che i magistrati hanno a disposizione verranno usati con il rispetto del principio per cui le indagini frettolose possono portare a risultati non corretti" ha detto Severino. E un invito analogo è arrivato anche dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che ha chiesto ai mezzi di informazione di fare meno pressione sulla procura. "Non si possono fare le indagini con i giornalisti dentro le questure. Sono stati a Brindisi e ho faticato a sfuggire..." ha detto Grasso alla presentazione del libro di Vincenzo Scotti. "Bisogna pensarci - ha rimarcato il magistrato - le indagini richiedono serenità e segreto".
Indagini che intanto proseguono. I pm, come aveva detto lo stesso Grasso, indagano ora per il reato di strage con finalità di terrorismo. Nelle ore scorse, i magistrati hanno ascoltato in Procura un uomo che non è però quello ritratto nel video diffuso poche ore dopo l'esplosione. "Sono state ora da incubo, ma ora è tutto finito" ha detto l'uomo, intervistato da La Stampa,
Le condizioni delle cinque ragazze ferite restano intanto stazionarie, con Veronica, la più grave tra loro, che mostra lievi miglioramenti, è cosciente ed ha scambiato alcune parole con il padre.
Nella giornata di martedì 22 maggio, inoltre, gli studenti dell'istituto "Morvillo-Falcone" hanno improvvisato un sit-in davanti alla scuola per ricordare Melissa, "una di noi". Per il 26 maggio è stata lanciata una manifestazione nazionale, alla quale hanno già aderito alcune associazioni come Libera, Cgil, Arci e Rete della conoscenza.
E sull'inchiesta di Brindisi è intervenuta anche il ministro della Giustizia Paola Severino, per invitare gli inquirenti a non lasciarsi prendere dalla fretta. "Credo che gli elementi che i magistrati hanno a disposizione verranno usati con il rispetto del principio per cui le indagini frettolose possono portare a risultati non corretti" ha detto Severino. E un invito analogo è arrivato anche dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che ha chiesto ai mezzi di informazione di fare meno pressione sulla procura. "Non si possono fare le indagini con i giornalisti dentro le questure. Sono stati a Brindisi e ho faticato a sfuggire..." ha detto Grasso alla presentazione del libro di Vincenzo Scotti. "Bisogna pensarci - ha rimarcato il magistrato - le indagini richiedono serenità e segreto".
Indagini che intanto proseguono. I pm, come aveva detto lo stesso Grasso, indagano ora per il reato di strage con finalità di terrorismo. Nelle ore scorse, i magistrati hanno ascoltato in Procura un uomo che non è però quello ritratto nel video diffuso poche ore dopo l'esplosione. "Sono state ora da incubo, ma ora è tutto finito" ha detto l'uomo, intervistato da La Stampa,
Le condizioni delle cinque ragazze ferite restano intanto stazionarie, con Veronica, la più grave tra loro, che mostra lievi miglioramenti, è cosciente ed ha scambiato alcune parole con il padre.
Nella giornata di martedì 22 maggio, inoltre, gli studenti dell'istituto "Morvillo-Falcone" hanno improvvisato un sit-in davanti alla scuola per ricordare Melissa, "una di noi". Per il 26 maggio è stata lanciata una manifestazione nazionale, alla quale hanno già aderito alcune associazioni come Libera, Cgil, Arci e Rete della conoscenza.