I pm: "Belsito aveva poteri illimitati sui conti della Lega"
CronacaI magistrati dell'inchiesta che vede indagati anche Bossi e due suoi figli: "Da fine 2011 l'ex tesoriere investì in dollari australiani e corone norvegesi". Spuntano altri bonifici a Renzo. Pagata anche la rata universitaria del fratello Riccardo
L'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, indagato dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria per appropriazione indebita, riciclaggio e truffa ai danni dello Stato, aveva piena libertà nella gestione del conto corrente del Carroccio dal 2007 e investì 9 milioni in valuta straniera nel 2011.
E' quanto si evince da alcuni documenti bancari - visionati da diverse agenzie di stampa - allegati all'inchiesta sul presunto uso per scopi privati dei rimborsi elettorali della Lega da parte di alcuni esponenti del partito, che vede indagati anche Umberto Bossi per truffa e i suoi figli Renzo e Riccardo per appropriazione indebita.
I bonifici a Bossi jr. per "conto-studio" - Nei documenti bancari si fa riferimento anche a due bonifici fatti da Belsito a Renzo Bossi il 16 dicembre 2009 e il 7 aprile 2010, pari a 1.000 e 3.000 euro, con "la seguente descrizione: bonifico di Belsito per conto studio-rimborso spese".
Con i soldi della Lega Nord sarebbero inoltre state pagate anche due rate relative all'iscrizione alla Facoltà di Economia dell'Università dell'Insubria dell'altro figlio Riccardo.
Nelle carte si legge inoltre che "a partire dal novembre-dicembre 2011, in piena crisi della zona euro, Belsito ha drasticamente cambiato le modalità di investimento alleggerendo la componente euro per circa 9 milioni, verso investimenti in certificati di deposito a breve scadenza in dollari australiani, corone norvegesi e dollari americani".
"Nessun limite al potere di Belsito" - Belsito, che divenne tesoriere della Lega Nord nel 2010, aveva però piena libertà nella gestione del conto del Carroccio presso la Banca Aletti già dal 2007. "Va detto che Belsito ha operato seguendo la medesima prassi del suo predecessore (Maurizio Balocchi ndr) per il quale non esisteva un documento della Lega che ne limitasse i poteri. In questo senso, nel fascicolo presso Banca Aletti, sono presenti un documento di delega a favore di Belsito, a firma dell'on. Balocchi, del 16 aprile 2007, nonché, sui moduli della medesima banca, una procura generale e una procura su deposito titoli del 7 agosto 2008 ai signori Balocchi e Belsito con firma disgiunta", si legge in un altro documento.
"Di fatto Belsito ha svolto un'operatività senza limiti di importo, avvalendosi di una sua autocertificazione dell'aprile 2011 nella quale dichiarava che il segretario amministrativo ha, ad oggi, poteri senza limite di importo per l'apertura e la gestione di conti correnti e deposito titoli, bancari e postali, nonché richieste di fideiussioni sul territorio dell'Unione Europea".
Proprio per via di alcune anomalie nei rapporti con la Lega, ad un funzionario di Banca Aletti venne notificato "un provvedimento di allontanamento temporaneo dai servizi con riserva di formulazione di contestazioni disciplinari".
E' quanto si evince da alcuni documenti bancari - visionati da diverse agenzie di stampa - allegati all'inchiesta sul presunto uso per scopi privati dei rimborsi elettorali della Lega da parte di alcuni esponenti del partito, che vede indagati anche Umberto Bossi per truffa e i suoi figli Renzo e Riccardo per appropriazione indebita.
I bonifici a Bossi jr. per "conto-studio" - Nei documenti bancari si fa riferimento anche a due bonifici fatti da Belsito a Renzo Bossi il 16 dicembre 2009 e il 7 aprile 2010, pari a 1.000 e 3.000 euro, con "la seguente descrizione: bonifico di Belsito per conto studio-rimborso spese".
Con i soldi della Lega Nord sarebbero inoltre state pagate anche due rate relative all'iscrizione alla Facoltà di Economia dell'Università dell'Insubria dell'altro figlio Riccardo.
Nelle carte si legge inoltre che "a partire dal novembre-dicembre 2011, in piena crisi della zona euro, Belsito ha drasticamente cambiato le modalità di investimento alleggerendo la componente euro per circa 9 milioni, verso investimenti in certificati di deposito a breve scadenza in dollari australiani, corone norvegesi e dollari americani".
"Nessun limite al potere di Belsito" - Belsito, che divenne tesoriere della Lega Nord nel 2010, aveva però piena libertà nella gestione del conto del Carroccio presso la Banca Aletti già dal 2007. "Va detto che Belsito ha operato seguendo la medesima prassi del suo predecessore (Maurizio Balocchi ndr) per il quale non esisteva un documento della Lega che ne limitasse i poteri. In questo senso, nel fascicolo presso Banca Aletti, sono presenti un documento di delega a favore di Belsito, a firma dell'on. Balocchi, del 16 aprile 2007, nonché, sui moduli della medesima banca, una procura generale e una procura su deposito titoli del 7 agosto 2008 ai signori Balocchi e Belsito con firma disgiunta", si legge in un altro documento.
"Di fatto Belsito ha svolto un'operatività senza limiti di importo, avvalendosi di una sua autocertificazione dell'aprile 2011 nella quale dichiarava che il segretario amministrativo ha, ad oggi, poteri senza limite di importo per l'apertura e la gestione di conti correnti e deposito titoli, bancari e postali, nonché richieste di fideiussioni sul territorio dell'Unione Europea".
Proprio per via di alcune anomalie nei rapporti con la Lega, ad un funzionario di Banca Aletti venne notificato "un provvedimento di allontanamento temporaneo dai servizi con riserva di formulazione di contestazioni disciplinari".