Macao, arriva Pisapia e promette: “Avrete l’ex area Ansaldo”
CronacaIl sindaco di Milano è intervenuto al sit-in sotto la Torre Galfa, sgomberata dopo dieci giorni d’occupazione. “Voi siete una ricchezza”, ha detto. E ha offerto uno spazio alternativo: i locali vuoti di una fabbrica. Ma i fischi e le critiche continuano
di Valeria Valeriano
“Voi siete una ricchezza per me e per noi. In piazza Duomo, un anno fa, vi ho detto ‘Tiratemi per la giacchetta’. Voi mi avete tirato per la giacchetta e io sono venuto a dirvi grazie per averlo fatto”. Alla fine sotto la Torre Galfa è arrivato anche Giuliano Pisapia (FOTO). Il sindaco di Milano ha parlato al “popolo di Macao”, agli artisti e designer che da dieci giorni occupavano il grattacielo di proprietà del gruppo Ligresti e che, dopo lo sgombero dell’edificio da parte delle forze dell’ordine, si sono riuniti in un sit-in all’incrocio tra via Galvani e via Fara. “In poche settimane sarà a disposizione di Macao lo spazio dell'ex Ansaldo in via Tortona”, ha detto Pisapia ai manifestanti. Ma l’annuncio, rilanciato pure su Facebook, è stato accolto da un tiepido applauso e, al termine del discorso, c’è stato anche qualche fischio.
Appena arrivato, un po’ a sorpresa dopo che in molti lo avevano criticato per non aver preso una posizione sulla questione, il sindaco si è scusato per “il ritardo” e ha assicurato che "vogliamo impegnarci" sul tema degli spazi per i giovani e la creatività. "Macao è un progetto innovativo, di costruzione. Può dare cultura a Milano e al Paese", ha aggiunto. E poi: “Ho una bella notizia che credo risolva in parte il problema. Da tre giorni giro Milano nei suoi luoghi più nascosti per mettere a disposizione di Macao, e non solo, uno spazio molto bello che ricorda anche una parte di storia della città: l'ex fabbrica dell'Ansaldo. Credo possa essere un punto di partenza per costruire percorsi e progetti culturali che non devono fermarsi lì, ma girare tutta la città". Pisapia non ha chiarito quale sarà la strada per spostare il collettivo, se il bando o l'assegnazione diretta, ma ha promesso avverrà a breve: "Fra poche settimane, anche prima". "Milano vogliamo migliorarla e cambiarla ed esperienze così sono qualcosa che ho sognato in passato e sogno in futuro", ha concluso il sindaco.
Finito il suo discorso, Pisapia ha dovuto incassare le critiche. "Non avete avuto il coraggio", ha ribattuto l'oratore successivo. Che ha rilanciato chiedendo l'esproprio dell'edificio e scatenando un boato. Dopo aver ascoltato qualche altro intervento, il sindaco di Milano è andato via senza fermarsi a rispondere alle domande dei cronisti. Il collettivo Macao e i suoi simpatizzanti, invece, sono rimasti ai piedi della Torre Galfa.
Guarda una parte del discoso di Giuliano Pisapia
“Voi siete una ricchezza per me e per noi. In piazza Duomo, un anno fa, vi ho detto ‘Tiratemi per la giacchetta’. Voi mi avete tirato per la giacchetta e io sono venuto a dirvi grazie per averlo fatto”. Alla fine sotto la Torre Galfa è arrivato anche Giuliano Pisapia (FOTO). Il sindaco di Milano ha parlato al “popolo di Macao”, agli artisti e designer che da dieci giorni occupavano il grattacielo di proprietà del gruppo Ligresti e che, dopo lo sgombero dell’edificio da parte delle forze dell’ordine, si sono riuniti in un sit-in all’incrocio tra via Galvani e via Fara. “In poche settimane sarà a disposizione di Macao lo spazio dell'ex Ansaldo in via Tortona”, ha detto Pisapia ai manifestanti. Ma l’annuncio, rilanciato pure su Facebook, è stato accolto da un tiepido applauso e, al termine del discorso, c’è stato anche qualche fischio.
Appena arrivato, un po’ a sorpresa dopo che in molti lo avevano criticato per non aver preso una posizione sulla questione, il sindaco si è scusato per “il ritardo” e ha assicurato che "vogliamo impegnarci" sul tema degli spazi per i giovani e la creatività. "Macao è un progetto innovativo, di costruzione. Può dare cultura a Milano e al Paese", ha aggiunto. E poi: “Ho una bella notizia che credo risolva in parte il problema. Da tre giorni giro Milano nei suoi luoghi più nascosti per mettere a disposizione di Macao, e non solo, uno spazio molto bello che ricorda anche una parte di storia della città: l'ex fabbrica dell'Ansaldo. Credo possa essere un punto di partenza per costruire percorsi e progetti culturali che non devono fermarsi lì, ma girare tutta la città". Pisapia non ha chiarito quale sarà la strada per spostare il collettivo, se il bando o l'assegnazione diretta, ma ha promesso avverrà a breve: "Fra poche settimane, anche prima". "Milano vogliamo migliorarla e cambiarla ed esperienze così sono qualcosa che ho sognato in passato e sogno in futuro", ha concluso il sindaco.
Finito il suo discorso, Pisapia ha dovuto incassare le critiche. "Non avete avuto il coraggio", ha ribattuto l'oratore successivo. Che ha rilanciato chiedendo l'esproprio dell'edificio e scatenando un boato. Dopo aver ascoltato qualche altro intervento, il sindaco di Milano è andato via senza fermarsi a rispondere alle domande dei cronisti. Il collettivo Macao e i suoi simpatizzanti, invece, sono rimasti ai piedi della Torre Galfa.
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