L'ex direttore del Tg4 è stato interrogato per 4 ore dai pm che lo indagano nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento della società di Lele Mora. Avrebbe rivelato chi, secondo lui, si è inventato la storia del tentativo di depositare 2,5 milioni a Lugano
Emilio Fede, indagato per un presunto concorso in bancarotta fraudolenta, è stato interrogato mercoledì 4, per quattro ore in Procura a Milano. L'ex direttore del Tg4 avrebbe fatto ai magistrati il nome di chi, a suo dire, si è inventato la storia che lui avrebbe cercato di depositare in Svizzera 2,5 milioni di euro. Secondo quanto riporta La Stampa avrebbe indicato "tra mille distinguo e mille riserve, il possibile nome di un alto dirigente Mediaset".
Fede, indagato nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento di una delle società di Lele Mora, era stato invitato a comparire dal pm Eugenio Fusco anche per accertare se la cifra che avrebbe cercato di versare in Svizzera fosse una parte dei due milioni e 850 mila euro che Silvio Berlusconi ha prestato a Mora per salvare la sua società sull'orlo del dissesto e di cui lo stesso giornalista avrebbe trattenuto, secondo l'accusa, circa 1,2 milioni di euro.
Fede non solo ha negato di aver mai cercato di versare i soldi in Svizzera ma ha ribadito di aver preso da Mora solo 350.000 euro, somma di un prestito che l'agente dei vip, tutt'ora in carcere, doveva restituirgli. I due sono entrambi indagati anche nel processo per favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, nel caso Ruby.
Fede, indagato nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento di una delle società di Lele Mora, era stato invitato a comparire dal pm Eugenio Fusco anche per accertare se la cifra che avrebbe cercato di versare in Svizzera fosse una parte dei due milioni e 850 mila euro che Silvio Berlusconi ha prestato a Mora per salvare la sua società sull'orlo del dissesto e di cui lo stesso giornalista avrebbe trattenuto, secondo l'accusa, circa 1,2 milioni di euro.
Fede non solo ha negato di aver mai cercato di versare i soldi in Svizzera ma ha ribadito di aver preso da Mora solo 350.000 euro, somma di un prestito che l'agente dei vip, tutt'ora in carcere, doveva restituirgli. I due sono entrambi indagati anche nel processo per favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, nel caso Ruby.