“Leggo l’etichetta”, il risparmio sulla spesa passa dal web
CronacaUna pagina Facebook ha raccolto oltre 5mila utenti che si scambiano informazioni su prodotti fabbricati negli stessi stabilimenti, ma con prezzi diversi a seconda del marchio. Così, secondo l’ideatore, in un anno si possono spendere 1400 euro in meno
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di Eva Perasso
Facendo attenzione a ciò che si acquista al supermercato, si potrebbero risparmiare fino a 1.400 euro l’anno sulla spesa. Senza rinunciare a nulla, consumando anzi (quasi) lo stesso prodotto, con una piccola differenza: l’etichetta, il pacchetto e la marca stampata sulla scatola acquistata. Per esempio, i pannolini venduti con un marchio del supermercato sono prodotti in realtà da un'azienda leader del settore. Gli yogurt pure. Stesso discorso per la pasta, i tortellini o il gelato, il caffè e i wurstel. La lista è molto lunga e viene aggiornata continuamente dai responsabili dell’iniziativa “Io leggo l’etichetta”, nata dall’idea di un consulente informatico romano stabilitosi a Bologna, Raffaele Brogna, che in poco tempo ha raccolto oltre 5mila utenti su Facebook.
Dall’idea al progetto – Il progetto non ha fini di lucro e nasce da un bisogno personale: “L’idea è nata per caso nel 2008 proprio mentre facevo la spesa. Per gestire l’economia familiare sono sempre stato attento ai prodotti e pian piano mi sono interessato in particolare all’indicazione specifica dello stabilimento di produzione”, spiega Raffaele Brogna a Sky.it. A fine 2011 l’idea è diventata un progetto, "Io leggo l’etichetta", con sito internet, pagina Facebook, account Twitter: qui gli utenti-consumatori possono o semplicemente informarsi, o partecipare attivamente segnalando quel che hanno scoperto leggendo con attenzione le etichette delle merci acquistate. La comunità è molto attiva, spiega Brogna: “La cosa molto bella è lo scambio di informazioni continuo: arrivano molte e-mail e richieste. Significa che ci sono consumatori attenti”. E interessati al risparmio: "Io leggo l’etichetta" ha calcolato un risparmio medio di 0,50 euro a prodotto su un paniere settimanale di 60 beni acquistati facendo la spesa al supermercato, che a fine mese sono quasi 120 euro di risparmio e all’anno circa 1.400. In media, il valore di una tredicesima recuperata, non poco rispetto all’economia domestica della maggioranza degli italiani.
I prodotti non sono proprio gli stessi – Attenzione però: non è detto che si tratti sempre dello stesso identico prodotto, composto dagli stessi ingredienti e sostanze. Il solo e vero tratto comune è lo stabilimento di produzione, mentre i grandi distributori - per esempio - potrebbero richiedere al sito produttivo di seguire le loro procedure e ricette, e queste potrebbero differenziarsi rispetto a quelle dei marchi più famosi (e più cari). I prodotti a marchio del distributore spesso poi arrivano da produttori locali, piccole o medie società cooperative, che per diventare fornitori seguono capitolati molto rigidi e meccanismi articolati.
Risparmio Super – Accanto a nuovi progetti online come "Io leggo l’etichetta" vi sono poi diversi siti attenti al risparmio sulla spesa. L’obiettivo finale resta lo stesso: pagare conti meno salati e a fine anno poter risparmiare una quota ingente delle finanze familiari. In Italia già dallo scorso anno è nato per esempio RisparmioSuper, un comparatore di prezzi che ha ormai circa 200mila utenti iscritti, monitora 50 catene di supermercati per 13mila punti vendita sul territorio italiano. Il suo sistema è in grado di analizzare dove fare la spesa migliore, immettendo le proprie coordinate geografiche e riempiendo il carrello virtuale dei beni che ci servono: a fine spesa ci segnalerà dove possiamo fare la spesa al prezzo minore nelle vicinanze di casa. E anche Risparmiosuper, come il progetto-etichette, promette un bel risparmio a fine anno: in questo caso 1.000 euro in media sui 12 mesi.
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Facendo attenzione a ciò che si acquista al supermercato, si potrebbero risparmiare fino a 1.400 euro l’anno sulla spesa. Senza rinunciare a nulla, consumando anzi (quasi) lo stesso prodotto, con una piccola differenza: l’etichetta, il pacchetto e la marca stampata sulla scatola acquistata. Per esempio, i pannolini venduti con un marchio del supermercato sono prodotti in realtà da un'azienda leader del settore. Gli yogurt pure. Stesso discorso per la pasta, i tortellini o il gelato, il caffè e i wurstel. La lista è molto lunga e viene aggiornata continuamente dai responsabili dell’iniziativa “Io leggo l’etichetta”, nata dall’idea di un consulente informatico romano stabilitosi a Bologna, Raffaele Brogna, che in poco tempo ha raccolto oltre 5mila utenti su Facebook.
Dall’idea al progetto – Il progetto non ha fini di lucro e nasce da un bisogno personale: “L’idea è nata per caso nel 2008 proprio mentre facevo la spesa. Per gestire l’economia familiare sono sempre stato attento ai prodotti e pian piano mi sono interessato in particolare all’indicazione specifica dello stabilimento di produzione”, spiega Raffaele Brogna a Sky.it. A fine 2011 l’idea è diventata un progetto, "Io leggo l’etichetta", con sito internet, pagina Facebook, account Twitter: qui gli utenti-consumatori possono o semplicemente informarsi, o partecipare attivamente segnalando quel che hanno scoperto leggendo con attenzione le etichette delle merci acquistate. La comunità è molto attiva, spiega Brogna: “La cosa molto bella è lo scambio di informazioni continuo: arrivano molte e-mail e richieste. Significa che ci sono consumatori attenti”. E interessati al risparmio: "Io leggo l’etichetta" ha calcolato un risparmio medio di 0,50 euro a prodotto su un paniere settimanale di 60 beni acquistati facendo la spesa al supermercato, che a fine mese sono quasi 120 euro di risparmio e all’anno circa 1.400. In media, il valore di una tredicesima recuperata, non poco rispetto all’economia domestica della maggioranza degli italiani.
I prodotti non sono proprio gli stessi – Attenzione però: non è detto che si tratti sempre dello stesso identico prodotto, composto dagli stessi ingredienti e sostanze. Il solo e vero tratto comune è lo stabilimento di produzione, mentre i grandi distributori - per esempio - potrebbero richiedere al sito produttivo di seguire le loro procedure e ricette, e queste potrebbero differenziarsi rispetto a quelle dei marchi più famosi (e più cari). I prodotti a marchio del distributore spesso poi arrivano da produttori locali, piccole o medie società cooperative, che per diventare fornitori seguono capitolati molto rigidi e meccanismi articolati.
Risparmio Super – Accanto a nuovi progetti online come "Io leggo l’etichetta" vi sono poi diversi siti attenti al risparmio sulla spesa. L’obiettivo finale resta lo stesso: pagare conti meno salati e a fine anno poter risparmiare una quota ingente delle finanze familiari. In Italia già dallo scorso anno è nato per esempio RisparmioSuper, un comparatore di prezzi che ha ormai circa 200mila utenti iscritti, monitora 50 catene di supermercati per 13mila punti vendita sul territorio italiano. Il suo sistema è in grado di analizzare dove fare la spesa migliore, immettendo le proprie coordinate geografiche e riempiendo il carrello virtuale dei beni che ci servono: a fine spesa ci segnalerà dove possiamo fare la spesa al prezzo minore nelle vicinanze di casa. E anche Risparmiosuper, come il progetto-etichette, promette un bel risparmio a fine anno: in questo caso 1.000 euro in media sui 12 mesi.