Il giovane è accusato di progettare attentati contro alcuni obiettivi sensibili, come la sinagoga di Milano. Su Facebook aveva creato un gruppo per condividere istruzioni sull'uso di armi ed esplosivi
La polizia ha arrestato un giovane marocchino accusato di progettare attentati contro alcuni obiettivi sensibili, tra cui la sinagoga di Milano, e di aver creato gruppi su un social network per condividere istruzioni sull'uso di armi ed esplosivi. L'arresto è stato effettuato in un'operazione coordinata dalla procura di Cagliari e condotta dal Servizio Centrale Antiterrorismo e dalle questure di Cagliari e Brescia.
L'arrestato - che ha 20 anni e dall'età di sei vive nel Bresciano, come spiega la polizia in una nota - è accusato di essere coinvolto nell'addestramento all'uso di armi e di esplosivi con finalità di terrorismo.
A chi entrava nei gruppi creati ad hoc su Facebook era proibito caricare video su canti religiosi mentre erano permessi solo quelli su armi ed esplosivi. Sulla vicenda proseguono le indagini anche a livello internazionale, con la Metropolitan Police di Londra che ha fermato una donna accusata d'essere in contatto con il giovane marocchino, come spiega a SkyTG24 il dirigente della Polizia di Stato Claudio Galzerano.
Gli inquirenti hanno arrestato il giovane dopo aver acquisito elementi sugli attentati che progettava attraverso "la costante attività di monitoraggio dei numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste".
In particolare in un documento salvato sul proprio computer il giovane analizzava "le misure di sicurezza adottate a salvaguardia della sinagoga di Milano, come personale di polizia e possibili vie di accesso".
L'arrestato - che ha 20 anni e dall'età di sei vive nel Bresciano, come spiega la polizia in una nota - è accusato di essere coinvolto nell'addestramento all'uso di armi e di esplosivi con finalità di terrorismo.
A chi entrava nei gruppi creati ad hoc su Facebook era proibito caricare video su canti religiosi mentre erano permessi solo quelli su armi ed esplosivi. Sulla vicenda proseguono le indagini anche a livello internazionale, con la Metropolitan Police di Londra che ha fermato una donna accusata d'essere in contatto con il giovane marocchino, come spiega a SkyTG24 il dirigente della Polizia di Stato Claudio Galzerano.
Gli inquirenti hanno arrestato il giovane dopo aver acquisito elementi sugli attentati che progettava attraverso "la costante attività di monitoraggio dei numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste".
In particolare in un documento salvato sul proprio computer il giovane analizzava "le misure di sicurezza adottate a salvaguardia della sinagoga di Milano, come personale di polizia e possibili vie di accesso".