Rizzotto, il nipote a Napolitano: "Sì ai funerali di Stato"
CronacaAppello del parente del sindacalista ucciso 64 anni fa dalla mafia e i cui resti sono stati identificati nei giorni scorsi: "Per quella che è stata la sua storia, sono convinto che accoglierebbe la richiesta". Migliaia le adesioni su Facebook e Twitter
"Se dovessi rivolgere un appello per chiedere i funerali di Stato per mio zio Placido Rizzotto, lo rivolgerei direttamente al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invece che al premier Mario Monti. Lo chiederei al capo dello Stato e, per quella che è stata la sua storia passata, sono convinto che accoglierebbe la richiesta".
A dirlo, all'agenzia Adnkronos, Placido Rizzotto, nipote omonimo del sindacalista ucciso da Cosa nostra a Corleone 64 anni fa e i cui resti sono stati identificati solo pochi giorni fa grazie alla Polizia scientifica di Palermo.
Le sue frasi arrivano poche ore dopo la lettera che lo stesso Rizzotto ha scritto al direttore dell'Unità, che ha lanciato l'iniziativa.
Su Twitter e su Facebook sono numerosi i post e i messaggi per chiedere i funerali di Stato per Rizzotto, assassinato ad appena 34 anni dal clan dei corleonesi. Ma anche diversi politici, tra cui l'europarlamentare David Sassoli e altri, chiedono gli onori di Stato per Rizzotto.
"Non siamo stati noi a chiederlo - dice ancora il nipote, figlio del fratello di Placido Rizzotto - ma visto il tam tam tra politici e la rete, crediamo che sia giusto. Siamo assolutamente favorevoli. Sarebbe il giusto riconoscimento non solo per mio zio ma anche per la Corleone buona, quella che lavora onestamente, e per tutti coloro che si battono per i diritti".
Ma per Placido Rizzotto junior sarebbe anche un modo "per fare riflettere chi sta sferrando un duro attacco ai diritti dei lavoratori". "Noi siamo sorpresi e lusingati dalle numerose richieste di funerali di Stato - dice ancora il nipote del sindacalista - e penso che ci possa anche essere qualche politico che strumentalizzi tutto questo, che la pensa in modo diverso ma che si mette in prima linea per chiedere i funerali di Stato".
Alla domanda se si riferisce a qualcuno in particolare, Rizzotto nicchia. "Penso che ci sia qualche politico...Ma non voglio fare polemica".
Chi era Placido Rizzotto - Rizzotto, socialista, era un sindacalista: tornato dalla guerra partigiana nella Carnia, aveva organizzato i contadini e i braccianti ed era diventato segretario della Camera del lavoro.
Aveva promosso anche la cooperativa agricola ''Bernardino Verro'' per ottenere l'assegnazione delle terre incolte. Entrò subito in contrasto con i gabelloti e con la cosca mafiosa guidata dal medico Michele Navarra, poi ucciso nel 1958 dagli uomini di Luciano Liggio.
La sfida alla mafia lo condusse alla morte. Il 10 marzo 1948 venne sequestrato e poi ucciso sotto gli occhi di un pastorello di 12 anni, Giuseppe Letizia, che fece i nomi di Luciano Liggio e del suo amico Pasquale Criscione prima di essere ricoverato in ospedale in preda a un delirio febbrile.
Questa, almeno, era la diagnosi dei medici. Subito dopo il ragazzo morì per una ''tossicosi'' provocata dai farmaci. E' rimasto il sospetto che fosse stato avvelenato nell'ospedale di cui era primario il dottor Navarra.
A dirlo, all'agenzia Adnkronos, Placido Rizzotto, nipote omonimo del sindacalista ucciso da Cosa nostra a Corleone 64 anni fa e i cui resti sono stati identificati solo pochi giorni fa grazie alla Polizia scientifica di Palermo.
Le sue frasi arrivano poche ore dopo la lettera che lo stesso Rizzotto ha scritto al direttore dell'Unità, che ha lanciato l'iniziativa.
Su Twitter e su Facebook sono numerosi i post e i messaggi per chiedere i funerali di Stato per Rizzotto, assassinato ad appena 34 anni dal clan dei corleonesi. Ma anche diversi politici, tra cui l'europarlamentare David Sassoli e altri, chiedono gli onori di Stato per Rizzotto.
"Non siamo stati noi a chiederlo - dice ancora il nipote, figlio del fratello di Placido Rizzotto - ma visto il tam tam tra politici e la rete, crediamo che sia giusto. Siamo assolutamente favorevoli. Sarebbe il giusto riconoscimento non solo per mio zio ma anche per la Corleone buona, quella che lavora onestamente, e per tutti coloro che si battono per i diritti".
Ma per Placido Rizzotto junior sarebbe anche un modo "per fare riflettere chi sta sferrando un duro attacco ai diritti dei lavoratori". "Noi siamo sorpresi e lusingati dalle numerose richieste di funerali di Stato - dice ancora il nipote del sindacalista - e penso che ci possa anche essere qualche politico che strumentalizzi tutto questo, che la pensa in modo diverso ma che si mette in prima linea per chiedere i funerali di Stato".
Alla domanda se si riferisce a qualcuno in particolare, Rizzotto nicchia. "Penso che ci sia qualche politico...Ma non voglio fare polemica".
Chi era Placido Rizzotto - Rizzotto, socialista, era un sindacalista: tornato dalla guerra partigiana nella Carnia, aveva organizzato i contadini e i braccianti ed era diventato segretario della Camera del lavoro.
Aveva promosso anche la cooperativa agricola ''Bernardino Verro'' per ottenere l'assegnazione delle terre incolte. Entrò subito in contrasto con i gabelloti e con la cosca mafiosa guidata dal medico Michele Navarra, poi ucciso nel 1958 dagli uomini di Luciano Liggio.
La sfida alla mafia lo condusse alla morte. Il 10 marzo 1948 venne sequestrato e poi ucciso sotto gli occhi di un pastorello di 12 anni, Giuseppe Letizia, che fece i nomi di Luciano Liggio e del suo amico Pasquale Criscione prima di essere ricoverato in ospedale in preda a un delirio febbrile.
Questa, almeno, era la diagnosi dei medici. Subito dopo il ragazzo morì per una ''tossicosi'' provocata dai farmaci. E' rimasto il sospetto che fosse stato avvelenato nell'ospedale di cui era primario il dottor Navarra.