Una rapina in una gioielleria del capoluogo siciliano è stata filmata dalle telecamere di sorveglianza del negozio. Quasi due mesi dopo, uno dei responsabili, indagato, si è costituito alla polizia. Ricercati due complici. Guarda il filmato
Due rapinatori fanno irruzione in una gioielleria di Palermo, il volto coperto da un passamontagna, una pistola tra le mani di uno dei due. Pugni, minacce, e perfino un colpo sparato dall’arma contro il proprietario del negozio, che viene costretto ad aprire la cassaforte.
La scena viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza (guarda il video in alto): è il 30 dicembre 2011, e oggi 16 febbraio, a quasi due mesi distanza, uno dei due rapinatori, Marco Aiello, 22 anni, si è costituito agli agenti della Mobile.
Nei suoi confronti, il gup Luigi Petrucci ha emesso un provvedimento di custodia cautelare domiciliare, su richiesta del pm Carlo Lenzi. Ancora ricercato l’altro rapinatore e una donna complice, che si era fatta aprire la porta del negozio dal gioeilliere.
Un contributo importante alle indagini è arrivato oltre che dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso della gioielleria anche da quelle di una tabaccheria della vicina via Bergamotto, dove i tre avevano parcheggiato un motorino e un'auto. La vettura era stata abbandonata sul posto ed è risultata intestata a un familiare di Aiello. A casa dell'indagato è stata ritrovata una tuta indossata nella rapina. Durante l'interrogatorio, Aiello ha fornito una serie di particolari sulla rapina e sull'identità dei due complici.
La scena viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza (guarda il video in alto): è il 30 dicembre 2011, e oggi 16 febbraio, a quasi due mesi distanza, uno dei due rapinatori, Marco Aiello, 22 anni, si è costituito agli agenti della Mobile.
Nei suoi confronti, il gup Luigi Petrucci ha emesso un provvedimento di custodia cautelare domiciliare, su richiesta del pm Carlo Lenzi. Ancora ricercato l’altro rapinatore e una donna complice, che si era fatta aprire la porta del negozio dal gioeilliere.
Un contributo importante alle indagini è arrivato oltre che dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso della gioielleria anche da quelle di una tabaccheria della vicina via Bergamotto, dove i tre avevano parcheggiato un motorino e un'auto. La vettura era stata abbandonata sul posto ed è risultata intestata a un familiare di Aiello. A casa dell'indagato è stata ritrovata una tuta indossata nella rapina. Durante l'interrogatorio, Aiello ha fornito una serie di particolari sulla rapina e sull'identità dei due complici.