Interdizione dai pubblici uffici e multa di 2.540 euro per il fidanzato di Chiara Poggi, la ragazza uccisa nel 2007 nella sua casa di Garlasco. Il materiale incriminato era stato ritrovato nel computer del giovane
Alberto Stasi condannato dal tribunale di Vigevano per detenzione di video pedopornografico. Trenta giorni di reclusione e 1.400 euro di multa, convertiti in una pena pecuniaria complessiva di 2.540 euro, sono la pena inflitta al fidanzato di Chiara Poggi, la ragazza trovata morta nella sua casa di Garlasco (Pavia) nell’agosto del 2007. Il giovane è stato anche interdetto dai pubblici uffici, "in perpetuo da qualunque incarico di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori". La sentenza è arrivata dopo 3 ore e mezza di camera di consiglio.
Alberto Stati, 28 anni, era finito davanti al giudice per l'udienza preliminare di Vigevano con la doppia accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Era stato prosciolto per la divulgazione di filmati hard con protagonisti bambini e rinviato a giudizio per il solo reato di detenzione di video proibiti. L'accusa si era ristretta, quindi, a 17 frammenti di immagini. Il pm di Vigevano, Marcello Maresca, aveva chiesto la condanna a 2.340 euro di multa. La difesa sosteneva che i file pedopornografici erano finiti per errore (e subito cancellati) sul pc del giovane durante lo scaricamento massivo di circa 5.000 file pornografici. I video proibiti, secondo gli avvocati di Stasi, erano quindi solo un "evento accidentale" e comunque non erano mai stati né condivisi né tantomeno archiviati. Il giudice, però, non è stato dello stesso parere.
"Leggeremo con attenzione le motivazioni della sentenza e valuteremo la possibilità di ricorrere in Cassazione", ha detto uno dei legali di Alberto Stasi, l'avvocato Giulio Colli, difensore del giovane insieme al professor Angelo Giarda. Il ragazzo lo scorso dicembre è stato assolto anche in secondo grado dall’accusa di aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi.
Alberto Stati, 28 anni, era finito davanti al giudice per l'udienza preliminare di Vigevano con la doppia accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Era stato prosciolto per la divulgazione di filmati hard con protagonisti bambini e rinviato a giudizio per il solo reato di detenzione di video proibiti. L'accusa si era ristretta, quindi, a 17 frammenti di immagini. Il pm di Vigevano, Marcello Maresca, aveva chiesto la condanna a 2.340 euro di multa. La difesa sosteneva che i file pedopornografici erano finiti per errore (e subito cancellati) sul pc del giovane durante lo scaricamento massivo di circa 5.000 file pornografici. I video proibiti, secondo gli avvocati di Stasi, erano quindi solo un "evento accidentale" e comunque non erano mai stati né condivisi né tantomeno archiviati. Il giudice, però, non è stato dello stesso parere.
"Leggeremo con attenzione le motivazioni della sentenza e valuteremo la possibilità di ricorrere in Cassazione", ha detto uno dei legali di Alberto Stasi, l'avvocato Giulio Colli, difensore del giovane insieme al professor Angelo Giarda. Il ragazzo lo scorso dicembre è stato assolto anche in secondo grado dall’accusa di aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi.