‘Ndrangheta: arrestato Aquino, si nascondeva nel sottotetto

Cronaca

Il boss, detto "il colonnello", era nella lista dei cento latitanti più pericolosi. Sfuggito alla cattura nel 2010, è stato trovato in un rifugio realizzato nel solaio della sua casa a Marina di Gioiosa Ionica. Il pm Gratteri: "Indagini di alto livello"

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Un altro boss in manette. Si tratta di Rocco Aquino, un superlatitante della ‘ndrangheta arrestato venerdì 10 febbraio dai carabinieri a Gioiosa Ionica. Aquino, inserito nella lista dei cento latitanti più pericolosi, è stato sorpreso all'interno di un rifugio realizzato nel sottotetto della sua abitazione, a Marina di Gioiosa Ionica.
52 anni, detto "il colonnello", era latitante dal 13 luglio 2010 quando sfuggì alla cattura nell'ambito dell'operazione “Crimine” condotta dalle Dda di Reggio Calabria e Milano contro cosche operanti in Calabria e Lombardia e conclusa con l'arresto di oltre 300 persone.
Rocco Aquino è ritenuto il capo storico della omonima famiglia di 'ndrangheta. Per lui, il procuratore aggiunto della Dda reggina, nel processo in abbreviato a 120 persone, ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione.

Al momento dell'irruzione dei carabinieri, Aquino si è arresto senza opporre alcuna resistenza. Le indagini hanno confermato l'usanza dei boss della 'ndrangheta di vivere la latitanza nei propri territori e quando possibile, come nel caso di Aquino, addirittura in casa propria.
Consapevole dei controlli delle forze dell'ordine, che hanno già portato alla scoperta di numerosi bunker, il boss aveva pensato di proteggersi facendosi realizzare il rifugio non sottoterra o tra le pareti, come avviene normalmente, ma in alto, nel sottotetto della casa. Una precauzione che però non gli è servita.

"E' stata un'indagine che ha richiesto una tecnologia avanzata e l'elite dei carabinieri e solo grazie a questa elite l'abbiamo portata a termine", ha commentato l’operazione il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Le indagini sono state condotte dai carabinieri dal Ros, dal Gruppo di Locri e dai "cacciatori" e sono state, ha aggiunto Gratteri, "di altissimo livello tecnico".

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