Soldi della Margherita spariti. Il caso Lusi agita il Pd

Cronaca

Il senatore Democratico è accusato dalla procura di Roma di appropriazione indebita: avrebbe sottratto 13 milioni di euro all'ex formazione di Rutelli, di cui era tesoriere. Bersani: "Provvedimenti se verranno accertate le responsabilità"

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Molto imbarazzo, poco stupore e tanti sospetti. La notizia dell'inchiesta su Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita accusato di avere dirottato 13 milioni di euro su società italiane e straniere, ha tenuto banco oggi a Montecitorio. Ma la sorpresa della prima ora ha lasciato il posto alle ricostruzioni sempre più precise e alle voci sempre più insistenti su ulteriori sviluppi dell'inchiesta sul senatore del Pd.

Bersani: "Se parliamo del Pd, non ne sappiamo niente" - Più di uno aveva visto "opacità" nel bilancio del partito e oggi assicura di averle denunciate. E più d'uno pensa, ma lo dice sottovoce alla vigilia del ventesimo anniversario di Tangentopoli, che Lusi potrebbe essere il 'compagno G' della Margherita, emulo di quel Primo Greganti che da funzionario del Pci-Pds nel 1993 si assunse tutta la responsabilità di avere incassato tangenti. Durissima la reazione di Francesco Rutelli, sdegnato da quanto accaduto. Lusi si è dimesso da tesoriere della Margherita, cofondatrice del Pd nel 2008 ma legalmente ancora in vita con tanto di rimborsi elettorali. Pier Luigi Bersani ha preannunciato un intervento della commissione di garanzia, già convocata da Luigi Berlinguer in data da fissare. Toccherà ai garanti decidere i provvedimenti, ma pare scontata la sospensione. "Il Pd non fa sconti", ha assicurato. Anche se, ha tenuto a chiarire, "se parliamo del Pd, non ne sappiamo niente". Personalmente, ha aggiunto, "sono non gradevolmente sorpreso". E Anna Finocchiaro ha chiesto al senatore di dimettersi dal gruppo del Pd.

Rutelli costituito parte offesa
- Sdegnata la reazione di Francesco Rutelli, leader di Api ma anche presidente della Margherita, che ha puntigliosamente ricostruito le fasi dell'inchiesta di cui era a conoscenza da metà gennaio, quando fu chiamato dalla procura di Roma. Fu proprio lui, ha assicurato, a chiedere a Lusi di andare dai pm. "In quella sede, Lusi risulta aver ammesso pienamente le proprie responsabilità configurate nell'appropriazione indebita aggravata", ha riferito racconta.  Rutelli "si è costituito come parte offesa, in proprio e come presidente della Margherita". E ora punta "a recuperare le somme sottratte". Il bilancio, ha assicurato, "è sano e sarà verificato dalla società Kpgm", e subito dopo, entro fine febbraio, si convocherà l'assemblea di Dl. Di certo, ha tenuto a chiarire, Lusi era l'unico ad avere le chiavi della tesoreria, l'unico a fare bonifici o staccare assegni.

Castagnetti: "C'erano opacità" - Dal canto suo, il Pd ha ricordato che le casse dei due partiti sono distinte. "Gli unici rapporti economici tra Pd e Margherita, che sono soggetti giuridicamente distinti, riguardano i pagamenti che il Pd effettua regolarmente ed esclusivamente per il subaffitto e per le spese di gestione della sede di via Sant'Andrea delle Fratte", ha spiegato il tesoriere Antonio Misiani. Tra i tanti ex Margherita confluiti nel Pd l'amarezza è evidente. "E' un fatto gravissimo", ha detto Parisi che ha attaccato il meccanismo del rimborso elettorale nato dopo l'abrogazione dei finanziamenti ai partiti. Proprio per incassare quei fondi del quinquennio 2006-2011 la Margherita è sopravvissuta alla fusione con i Ds. Parisi è stato il primo ad ammettere di avere avuto sospetti che i conti non tornassero. "Mi accorsi di alcuni voci opache, di somme consistenti in uscita", ha detto. Hanno rivelato il loro disagio anche Pierluigi Castagnetti e Giulio Santagata. "Le voci del bilancio 2011 della Margherita "erano troppo riassuntive e anche io chiesi chiarimenti", ha spiegato Castagnetti, e "c'era qualche opacità anche nei bilanci" precedenti. Sibillino Santagata: "Le cose che so le dirò ai giudici, se mi chiameranno", ha detto, "più volte ho chiesto le carte ma non me le hanno mai date".

Lusi: "Mi assumo ogni responsabilità" - C'è chi, come Beppe Fioroni, aveva cercato di sostituire Lusi in nome dell'alternanza. Adesso, ha spiegato, "bisogna capire i modi e i contenuti. Per esempio c'è una voce 'tasse' da 5 milioni, ma per chi le ha pagate, per sé o per il partito?". L'idea che circola, con una certa insistenza, è che ancora molto debba venire fuori, che i soldi potrebbero essere anche di più, che gli storni siano iniziati anche prima del 2008. E in tanti si chiedono come possano essere spariti 13 milioni senza che nessuno se ne accorgesse. Del resto, lo stesso Lusi in un'intervista è stato sibillino: "Dirò solo quello che qualunque tesoriere di un partito deve dire se succede qualcosa, e cioè che mi assumo ogni responsabilità". A confessare dubbi, e qualche rimorso, è un parlamentare Pd ex Margherita: "Avevamo il sospetto che sui bilanci ci fossero dei problemi, ma erano dei sospetti politici, avremmo dovuto chiamare i Carabinieri", ha detto. "Ora il sospetto forte è che non tutti quei soldi siano stati distratti da Lusi solo per interesse personale", ha aggiunto.

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