Protesta tir, investito un uomo. Il sindacato: basta blocchi

Cronaca
Protesta dei tir

Un manifestante è stato travolto e ucciso da un altro camion ad Asti. Arrestata la donna tedesca alla guida. Chiusi a causa dei blocchi gli stabilimenti Fiat. Confcommercio: "A rischio i rifornimenti ". Ma ora anche i benzinai confermano 10 giorni di stop

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla protesta degli autotrasportatori)

Un'altra giornata di proteste e disagi. Per il secondo giorno consecutivo , martedì 24 gennaio gli autotrasportatori hanno bloccato strade e autostrade d'Italia. Provocando anche un grave incidente. E' successo in Piemonte: un autotrasportatore di 45 anni che stava manifestando sulla strada statale 10 ad Asti è stato investito mortalmente da un tir guidato da una donna tedesca di 52 anni, che è stata arrestata per omicidio colposo ( le foto ). Secondo i primi riscontri della Polizia stradale, si sarebbe trattato di un incidente.
A proposito della protesta il premier Monti ha sottolineato come il governo "esiga il rispetto della legalità" , e il ministro Cancellieri ha assicurato invece alla Commssione europea che il governo porrà fine ai blocchi.
Critiche contro la protesta degli autotrasportatori sono state espresse anche dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: "Hanno superato il limite", ha detto riferendosi ai blocchi che hanno portato alla chiusure degli stabilimenti Fiat.
Intanto, dopo i disagi in mattinata, dalle prime ore di martedì pomeriggio la situazione è andata migliorando. "Non sono segnalate particolari turbative o criticità”, rileva la Polizia stradale.

Trasporto Unito: "Basta blocchi" - Nessuna marcia indietro ma "basta blocchi". L'appello è stato lanciato dal segretario generale di Trasportounito Maurizio Longo nel corso di una conferenza stampa convocata dopo l'incidente. "Abbiamo deciso di proseguire - ha spiegato Longo - ma l'appello è basta forzature, tensioni e blocchi. Chi vuole circolare  circoli, tenteremo di rappresentare anche loro ma non possiamo tirarci indietro".
Finora i manifestanti hanno filtrato il passaggio dei veicoli alle uscite, bloccando i Tir, ma rallentando inevitabilmente anche le auto. Lunedì il presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi ha detto in una nota che i blocchi sono "inaccettabili" e illegali e che sarà aperto un procedimento per valutare le sanzioni da infliggere.

Guarda il video:


Fermi gli stabilimenti Fiat - Disagi anche per gli stabilimenti Fiat. Tutti le fabbriche del Lingotto sono chiuse a causa del mancato rifornimento di componenti provocato dallo sciopero degli autotrasportatori. Hanno sospeso l'attività produttiva del primo turno e del secondo turno Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e Sevel Val di Sangro.

Confcommercio: "A rischio la spesa nelle prossime ore" - Intanto Confcommercio avvisa con una nota che se la protesta dei Tir non si interromperà "è serio il rischio che l'interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente già dalle prossime ore".  E già si registrano disagi per i rifornimenti anche al mercato Trionfale di Roma ( guarda il servizio ). Mentre in un duro editoriale del Sole 24 ore , si fa notare come il decreto contestato contenga già alcune delle richieste dei manifestanti.

Assalto alle pompe di benzina - Per effetto della protesta dei tir, intanto, si registrano i primi disagi per gli automobilisti in cerca di benzina. In Ciociaria, dove il blocco degli autotrasportatori è stato particolarmente partecipato, numerose pompe di benzina hanno già esaurito le scorte. Nelle poche rimaste aperte si sono formate lunghe code di cittadini in attesa. Stessa situazione anche a Napoli, dove in diverse zone della provincia si sono registrate lunghissime code di automobilisti.

E i benzinai confermano lo sciopero di 10 giorni - E sempre in tema di scioperi e benzina, martedì 24 gennaio è arrivata anche la conferma da parte dei benzinai aderenti alla Faib-Confesercenti e alla Fegica-Cisl del pacchetto di 10 giorni di sciopero contro il decreto sulle liberalizzazioni. "I gestori confermano la proclamazione di un pacchetto di 10 giorni di sciopero degli impianti di distribuzione carburanti, sia sulla rete ordinaria che su quella autostradale, la cui articolazione sarà successivamente definita per evitare di aggravare l'attuale stato di forti tensioni e disagio sociale", si legge in una nota.  I benzinai comunque sperano ancora in modifiche al decreto in fase di conversione.

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