Nel giorno in cui si svolge la prima udienza del processo sul crollo dell’ospedale, il primo cittadino si sfoga: "Il più grande cantiere d’Europa? Completamente fermo. Non solo in centro, anche in periferia. È una ragnatela burocratica". GUARDA IL VIDEO
Guarda anche:
L'Aquila, dove sono i fondi per i trasporti?
L'Aquila, la città che non c'è: LE FOTO
Lo speciale Terremoto in Abruzzo
L'Aquila: l'album fotografico
Nel giorno in cui a L’Aquila inizia il processo sul crollo dell’ospedale, il sindaco Massimo Cialente si sfoga intervenendo a SkyTG24. “La situazione? Per me è un dolore doverlo dire. Il centro storico non riesce a ripartite ma soprattutto non è ripartita nemmeno la ricostruzione della periferia”, spiega il primo cittadino.
“In tutto il 2011 abbiamo avuto gli operai edili in cassa integrazione e alcune imprese abruzzesi hanno licenziato. Quello che doveva essere il più grande cantiere d’Europa è completamente fermo. C’è un problema di governance e di lentezza della burocrazia”.
Cialente se la prende con chi doveva assumersi la responsabilità della ricostruzione: “Non si è fatto nulla di quello che era previsto, la città sta andando incontro a una forma di morte dal punto di vista economico. C’è una ragnatela burocratica per cui qui è tutto fermo. Il governo, dopo aver fatto tanto nel primo tempo, ha completamente abbandonato la nostra città”.
“Il commissariamento – spiega in chiusura il sindaco – andava bene all’inizio, ma ora non ha più senso. Sospetto che si sia voluto appositamente rallentare la ricostruzione per impedire di spendere i 2 miliardi che ci sono qui”.
L'Aquila, dove sono i fondi per i trasporti?
L'Aquila, la città che non c'è: LE FOTO
Lo speciale Terremoto in Abruzzo
L'Aquila: l'album fotografico
Nel giorno in cui a L’Aquila inizia il processo sul crollo dell’ospedale, il sindaco Massimo Cialente si sfoga intervenendo a SkyTG24. “La situazione? Per me è un dolore doverlo dire. Il centro storico non riesce a ripartite ma soprattutto non è ripartita nemmeno la ricostruzione della periferia”, spiega il primo cittadino.
“In tutto il 2011 abbiamo avuto gli operai edili in cassa integrazione e alcune imprese abruzzesi hanno licenziato. Quello che doveva essere il più grande cantiere d’Europa è completamente fermo. C’è un problema di governance e di lentezza della burocrazia”.
Cialente se la prende con chi doveva assumersi la responsabilità della ricostruzione: “Non si è fatto nulla di quello che era previsto, la città sta andando incontro a una forma di morte dal punto di vista economico. C’è una ragnatela burocratica per cui qui è tutto fermo. Il governo, dopo aver fatto tanto nel primo tempo, ha completamente abbandonato la nostra città”.
“Il commissariamento – spiega in chiusura il sindaco – andava bene all’inizio, ma ora non ha più senso. Sospetto che si sia voluto appositamente rallentare la ricostruzione per impedire di spendere i 2 miliardi che ci sono qui”.