Alberto Stasi: "Sono innocente, non ho niente da aggiungere"

Cronaca

Rinviato al 22 novembre il processo di Appello per l'omicidio di Chiara Poggi. Il 6 dicembre potrebbe arrivare la sentenza o la richiesta di nuove perizie

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"Non ho altro da aggiungere rispetto a quanto detto in primo grado e in sede di indagini preliminari". Alberto Stasi ha proclamato ancora una volta quello che ha sempre ripetuto: di non aver ucciso Chiara Poggi. Il giovane, assolto nel dicembre 2009 con formula dubitativa, è tornato in aula a a Milano per la prima udienza del processo d'Appello per l'omicidio della fidanzata uccisa nella sua villetta di via Pascoli a Garlasco, in provincia di Pavia, il 13 agosto 2007.

Al tribunale di Milano anche la famiglia di Chiara (QUI L'INTERVISTA ALLA MAMMA). I genitori della vittima e Alberto non si sono neppure guardati negli occhi. Uno scenario che si era già visto in primo grado, quando mamma, papà e fratello della giovane vittima e imputato non si erano mai rivolti un cenno di
saluto.

Sentenza o nuovo dibattimento, la decisione il 6 dicembre - Intanto, il processo d'Appello, che si sta svolgendo a porte chiuse perché celebrato col rito abbreviato, è stato aggiornato al 22 novembre.
E c'è una data cruciale nel processo: il 6 dicembre i giudici della Seconda Corte d'Assise d'Appello dovranno decidere se riunirsi in camera di consiglio per decidere la sentenza oppure rinnovare il dibattimento, disponendo nuove perizie. A chiedere nuovi accertamenti potrebbero essere d'ufficio gli stessi
giudici. Sicuramente li solleciterà durante la discussione, prevista per il 22 novembre, la rappresentante della pubblica accusa, il sostituto pg Laura Barbaini.
Nel ricorso in appello, la Procura Generale aveva preannunciato la necessità di nuovi esami sul pc di Stasi e sulle suole delle scarpe indossate quando andò dai carabinieri, immacolate nonostante il passaggio sul pavimento di villa Poggi, coperto da larghe chiazze del sangue di Chiara. Anche la parte civile chiederà nuovi accertamenti a cominciare da un esame sul capello castano chiaro trovato sul palmo della mano della vittima.

La difesa di Alberto -
Il 24 e il 25 novembre parlerà la difesa di Stasi che ribadirà la richiesta d'assoluzione già pronunciata in primo grado. "Le richieste di rinnovazione del dibattimento sono una rivisitazione di attività già svolte in primo grado o, comunque, di aspetti già risolti - spiega uno dei legali del giovane, Angelo Giarda - C'è la prova provata che nell'orario in cui Chiara veniva uccisa, Alberto stava lavorando alla sua tesi. Per quanto riguarda il capello, era caduto autonomamente, non era stato strappato, e comunque, non e' stata fatta finora una richiesta per analizzarlo".

La difesa di Chiara - Gianluigi Tizzoni, avvocato della famiglia Poggi, si è invece detto fiducioso di poter ribaltare la sentenza di primo grado. (GUARDA IL VIDEO)

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