Iniza il processo d'Appello per la morte di Chiara Poggi. Nel 2009 il fidanzato della giovane, Alberto Stasi, è stato assolto con formula dubitativa dall'accusa di omicidio. La mamma della vittima: "Noi non ci fermiamo". L'INTERVISTA
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"Noi non ci fermiamo. E' nostra figlia". Parla così, ai microfoni di SkyTG24, Rita Preda, la mamma di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. (LE FOTO). A quasi due anni di distanza dalla sentenza con cui il gup di Vigevano Stefano Vitelli ha assolto con formula dubitativa Alberto Stasi, accusato di aver ucciso la sua fidanzata Chiara Poggi, martedì 8 novembre a Milano inizia il processo di secondo grado.
La mamma di Chiara: "Non perdiamo la speranza" - "In questi quattro anni - dice la mamma di Chiara - è cambiata la nostra vita, abbiamo dovuto imparare a riviverla. Noi non abbiamo perso la speranza. Anche se il processo di primo grado si è concluso con una assoluzione". "E' ancora troppo presto - dice poi a proposito di un eventuale riavvicinamento con Alberto, fidanzato della figlia - Si devono chiarire ancora tante cose".
Il processo di Appello - Martedì 8 novembre, davanti ai giudici della seconda Corte d'Assise d'Appello, si apre la prima udienza in cui Alberto è imputato per l'omicidio avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. E già si prevede battaglia: da una parte il sostituto procuratore generale Laura Barbaini e la famiglia Poggi che chiederanno di riaprire il caso per cercare di ribaltare il verdetto del dicembre 2009; dall'altra Stasi, che in questi giorni sta studiando le 'carte', con i suoi difensori pronti a opporsi alle istanze per tentare di incassare il bis, e cioè una seconda assoluzione per l'ex studente bocconiano che si è sempre detto innocente.
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