La notizia è stata data nel corso della trasmissione Chi l’ha visto. Gli inquirenti sarebbero risaliti a un familiare dell’assassino, che non sarebbe un operaio del cantiere di Mapello, vicino al luogo della scomparsa della 13enne di Brembate
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Il Dna sui vestiti di Yara Gambirasio, sarebbe di un italiano. La notizia è stata data nel corso della puntata di Chi l'ha visto?, la trasmissione di Rai3, mercoledì 2 novembre. Gli inquirenti, secondo indiscrezioni,sarebbero risaliti a un familiare di chi ha lasciato il suo Dna sugli indumenti indossati dalla regazzina di Brembate Sopra (Bergamo) sequestrata e uccisa a pochi metri da casa un anno fa.
Fonti investigative, secondo quanto riportato da alcuni giornali, assicurano che la svolta non è imminente, ma che ci sarebbe comunque una pista precisa su cui lavorare. Il profilo genetico isolato sugli slip della 13enne somiglierebbe infatti con buona approssimazione a uno di quelli prelevati. Non a quello dell’assassino, perché non c’è perfetta corrispondenza, ma probabilmente a un suo parente. Sempre secondo quanto sostenuto da Chi l’ha visto, l’assassino sarebbe un italiano ma non un operaio del cantiere di Mapello, quello del centro commerciale che è stato appena inaugurato dove si concentrarono le prime indagini subito dopo la scomparsa di Yara. In quel cantiere lavorava anche Mohamed Fikri, il marocchino fermato per l’omicidio della 13enne per “colpa” di una traduzione sbagliata e subito rilsciato.
Pochi giorni fa, una targa in memoria di Yara Gambirasio è stata posizionata al parco Turani di Bergamo, su iniziativa dell'amministrazione comunale. Il Comune di Bergamo ha così voluto ricordare la giovane promessa della ginnastica. Sulla targa, posta in un’aiuola del parco, è stata scritta questa frase: “Nel sorriso di chi nasce e di chi cresce c'è la fiducia degli altri nel domani”. Il luogo è stato scelto dalla mamma di Yara, Maura Panarese, maestra d'asilo nido e dipendente del Comune di Bergamo. Alla breve cerimonia erano presenti solo i rappresentanti dell' amministrazione comunale, i coniugi Gambirasio e pochi passanti.
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