La vittima aveva 24 anni. Era legata con delle corde secondo una tecnica giapponese insieme con una 23enne, ora ricoverata. A dare l'allarme un ingegnere di 42 anni, che è stato fermato con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale
E' finito in tragedia il "gioco" praticato da tre persone a Roma nei locali delle caldaie di un palazzo dell'Agenzia delle Entrate: una studentessa leccese di 23 anni Paola è morta soffocata, impiccata con il cappio che aveva al collo, e un'altra ragazza, 24enne romana, Federica. è in gravi condizioni. L'amico che le ha legate, un ingegnere romano di 42 anni, Soter Mule' esperto di bondage, è stato invece arrestato con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale, ma si sta valutando anche l'ipotesi di trasformare l'imputazione in omicidio preterintenzionale.
Prima di scendere nelle caldaie dei garage fino alle 4, i tre avevano trascorso la serata in un locale. Poi l'idea dello Shibari, un antico gioco giapponese. La 24/enne, che lavora come usciere negli uffici di una agenzia esterna che si occupa dei servizi di reception dell'edificio, ha proposto come luogo del gioco il vano caldaia del palazzo dove lavora, in via di Settebagni, alla periferia nord di Roma. Tutti d'accordo. E Soter Mule', l'ingegnere esperto di bondage, ha cominciato ad avvolgerle con le sue mani esperte.
Le due ragazze erano legate con una stessa corda in varie parti del corpo fino al collo. La corda passava su un tubo orizzontale della caldaia all'altezza di due metri da terra. Attraverso il gioco dello Shibari ognuna faceva da contrappeso all'altra alternandosi in saltelli: una scendeva verso terra, l'altra saliva verso l'alto con il balzello, dandosi la spinta con le punte dei piedi, in una sorta di dondolio. Salendo, la corda provocava uno strozzamento che durava alcuni secondi: il soffocamento, secondo alcune tecniche erotiche, produce infatti una sensazione simile all'orgasmo. E il minimo movimento di una, condizionava i movimenti dell'altra.
Ma una delle due ragazze a un certo punto è svenuta ed è rimasta impiccata. L'ingegnere che assisteva alla scena ha tentato di tagliare la fune cercando di salvare l'altra ragazza, la 24enne, e ha chiamato l'ambulanza: la ragazza è finita in rianimazione in ospedale, dove è tuttora ricoverata. La Squadra Mobile di Roma ha trattenuto Mule' per ore nei suoi uffici e nel pomeriggio lo ha arrestato con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. All'interno dell'auto dell'ingegnere sono state trovate altre corde e arnesi: i suoi originali strumenti di piacere che stavolta hanno procurato la morte.
Prima di scendere nelle caldaie dei garage fino alle 4, i tre avevano trascorso la serata in un locale. Poi l'idea dello Shibari, un antico gioco giapponese. La 24/enne, che lavora come usciere negli uffici di una agenzia esterna che si occupa dei servizi di reception dell'edificio, ha proposto come luogo del gioco il vano caldaia del palazzo dove lavora, in via di Settebagni, alla periferia nord di Roma. Tutti d'accordo. E Soter Mule', l'ingegnere esperto di bondage, ha cominciato ad avvolgerle con le sue mani esperte.
Le due ragazze erano legate con una stessa corda in varie parti del corpo fino al collo. La corda passava su un tubo orizzontale della caldaia all'altezza di due metri da terra. Attraverso il gioco dello Shibari ognuna faceva da contrappeso all'altra alternandosi in saltelli: una scendeva verso terra, l'altra saliva verso l'alto con il balzello, dandosi la spinta con le punte dei piedi, in una sorta di dondolio. Salendo, la corda provocava uno strozzamento che durava alcuni secondi: il soffocamento, secondo alcune tecniche erotiche, produce infatti una sensazione simile all'orgasmo. E il minimo movimento di una, condizionava i movimenti dell'altra.
Ma una delle due ragazze a un certo punto è svenuta ed è rimasta impiccata. L'ingegnere che assisteva alla scena ha tentato di tagliare la fune cercando di salvare l'altra ragazza, la 24enne, e ha chiamato l'ambulanza: la ragazza è finita in rianimazione in ospedale, dove è tuttora ricoverata. La Squadra Mobile di Roma ha trattenuto Mule' per ore nei suoi uffici e nel pomeriggio lo ha arrestato con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. All'interno dell'auto dell'ingegnere sono state trovate altre corde e arnesi: i suoi originali strumenti di piacere che stavolta hanno procurato la morte.