Rivolte di migranti a Bari e Crotone, feriti

Cronaca
Un momento della protesta dei migranti a Bari
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Tensione vicino al Centro di accoglienza pugliese: bus assaltati, cassonetti incendiati, sassaiole. Gli immigrati protestano per i ritardi nelle pratiche di regolarizzazione. Disordini anche nel centro calabrese di Capo Rizzuto. VIDEO

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Giornata calda sul fronte dell'immigrazione. La protesta degli immigrati per i ritardi nei proocessi di regolarizzazione è andata in scena sia nel Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Bari, dove si sono registrate tensioni a tra immigrati e forze dell’ordine, sia, più tardi, in quello di Capo Rizzuto, alle porte di Crotone.

Disordini a Bari - Nella mattinata di lunedì 1 agosto si sono verificati degli scontri (GUARDA LE FOTO) nei pressi del capoluogo pugliese. Un gruppo di migranti ha bloccato la statale 16 bis, quella che collega Bari a Foggia, e i binari della linea ferroviaria. Gli agenti e il personale delle Ferrovie dello Stato sono intervenuti più volte per rimuovere i massi gettati lungo i binari e per spegnere gli incendi. La circolazione dei treni da e verso Bari ha subito molti disagi, con convogli bloccati e in ritardo anche di 4 ore.

Scontri, sassaiole e feriti
- I migranti, africani che lavoravano in Libia e che sono scappati quando è scoppiata la guerra civile, sono ospiti del Centro di accoglienza richiedenti asilo e protestano perché chiedono la regolarizzazione e lo status di rifugiati politici. Nel corso degli scontri hanno danneggiato alcune auto delle forze dell'ordine e assaltato un autobus di linea che è stato bloccato e preso a sassate. Nei tafferugli sono rimaste ferite una decina di persone.
Anche una troupe televisiva di Telenorba è stata oggetto di una sassaiola. Il giornalista e il suo operatore erano riusciti a raggiungere alcuni manifestanti lungo la linea ferroviaria e ne stavano intervistando uno quando altri immigrati si sono avvicinati e hanno cominciato a lanciare sassi senza riuscire a colpire nessuno.

Treni in ritardo - I migranti hanno bloccato i binari delle Ferrovie dello Stato e della Bari Nord che corrono a ridosso del perimetro del Cara. Il traffico ferroviario è rimasto bloccato per ore fino a quando, nel primo pomeriggio, la protesta è rientrata grazie ad una mediazione messa in atto sul posto dal prefetto vicario, Antonella Bellomo, affiancata dall'assessore regionale pugliese alle politiche dell'Immigrazione, Nicola Fratoinanni, con funzionari della questura e rappresentanti del Comune di Bari. Gli immigrati hanno cominciato a fare rientro al Cara togliendo i blocchi ferroviari quando hanno avuto assicurazione dal prefetto per iscritto che il 3 agosto prossimo, nel corso di un vertice in prefettura cui parteciperà anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, arriveranno risposte alle loro richieste. Il vertice, già convocato per questioni relative alla sicurezza, affronterà anche la situazione del Cara e le richieste dei migranti. Ottenuto l'impegno scritto, gli immigrati hanno fatto rientro al Cara liberando anche i binari dai massi.

Le richieste dei migranti - "Vogliamo i documenti": così Mohamed, uno degli immigrati che partecipa alla protesta, ha risposto alla domanda di un cronista che gli chiedeva i motivi della manifestazione degenerata in scontri. Mohamed ha aggiunto di essere ospite del Cara di Bari da sette mesi e di non sapere ancora nulla della sua richiesta di asilo.
"Se abbiamo i documenti lasciamo la barricata" ha aggiunto un altro manifestante. Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa e utilizzando anche gas lacrimogeni, hanno costretto i manifestanti a indietreggiare e stanno cercando di riportarli nelle vicinanze del Centro di accoglienza richiedenti asilo.

Rivolta anche a Capo Rizzuto - Una rivolta è scoppiata in serata anche nel campo di accoglienza per immigrati Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, alle porte di Crotone. Gli ospiti hanno avviato una violenta protesta lamentando forti ritardi nella concessione del diritto d'asilo. Alcune decine di persone hanno lanciato sassi e bottiglie contro il personale delle forze di polizia in servizio nel centro. Gli immigrati hanno poi raggiunto l'esterno ed hanno bloccato la Strada Statale 106 nei pressi dell'aeroporto dando vita ad una serie di scontri con le forze dell'ordine. All'interno del centro è stato anche incendiato un automezzo della polizia, mentre fuori sono stati danneggiati un furgone della società dell'aeroporto ed altri automezzi delle forze dell'ordine. La circolazione sulla Strada Statale 106, una delle principale arterie calabresi, è rimasto bloccato per alcune ore.
Al termine della rivolta il bilancio è stato di 5 agenti e un numero imprecisato di immigrati feriti. Due stranieri sono stati arrestati.

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